PAIDOFEN*OS 150ML FRAGOLA
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DENOMINAZIONE
PAIDOFEN BAMBINI 100MG/5ML SOSPENSIONE ORALE
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Farmaci antinfiammatori/antireumatici non steroidei, derivati dell'aci do propionico.
PRINCIPI ATTIVI
Ogni ml di sospensione orale contiene il principio attivo: ibuprofene 20 mg. Eccipienti con effetti noti: sodio 2.03mg, maltitolo liquido 75 3,30 mg. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
ECCIPIENTI
Paidofen Bambini 100mg/5ml sospensione orale gusto fragola senza zucch ero: acido citrico monoidrato, sodio citrato, acesulfame di potassio, gomma xantana, sodio benzoato, aroma fragola, maltitolo liquido, glice rina, acqua depurata. Paidofen Bambini 100mg/5ml sospensione orale gus to arancia senza zucchero: acido citrico monoidrato, sodio citrato, ac esulfame di potassio, gomma xantana, sodio benzoato, aroma arancia, ma ltitolo liquido, glicerina, acqua depurata.
INDICAZIONI
Trattamento sintomatico della febbre e del dolore lieve o moderato.
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipien ti elencati al paragrafo 6.1; bambini di eta' inferiore a 3 mesi o di peso inferiore a 5,6 kg; ipersensibilita' all'acido acetilsalicilico o ad altri analgesici, antipiretici, antinfiammatori non steroidei (FAN S), in particolare quando l'ipersensibilita' e' associata a poliposi n asale e asma; ulcera peptica attiva; grave insufficienza renale o epat ica; insufficienza cardiaca severa (IV classe NYHA); storia di emorrag ia gastrointestinale o perforazione relativa a precedenti trattamenti attivi o storia di emorragia / ulcera peptica ricorrente (due o piu' e pisodi distinti di dimostrata ulcerazione o sanguinamento); uso concom itante di FANS, compresi gli inibitori specifici della COX-2; pazienti con storia di sanguinamento cerebrovascolare o altro sanguinamento at tivo; pazienti con disturbi non chiariti della formazione del sangue; pazienti con grave disidratazione (causata da vomito, diarrea o insuff iciente assunzione di liquidi); gravidanza e allattamento (vedere para grafo 4.6).
POSOLOGIA
Posologia: la dose giornaliera e' strutturata in base al peso ed all'e ta' del paziente. Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con l'uso della dose minima efficace per la durata di trattamento piu' breve possibile necessaria per controllare i sintomi (vedere paragraf o 4.4). Nei bambini di eta' compresa tra 3 e 6 mesi limitare la sommin istrazione a quelli di peso superiore ai 5,6 kg. La dose giornaliera d i 20-30 mg/kg di peso corporeo, suddivisa 3 volte al giorno ad interva lli di 6-8 ore, puo' essere somministrata sulla base dell'elenco che s egue. Peso: 5,6 -7 kg; eta': 3 - 6 mesi; dose singola in ml: 2,5 ml. P eso: 7 -10 kg; eta': 6 - 12 mesi; dose singola in ml: 2,5 ml. Peso: 10 - 15 kg; eta': 1 - 3 anni; dose singola in ml: 5 ml. Peso: 15 - 20 kg ; eta': 4 - 6 anni; dose singola in ml: 7,5 ml (5 ml + 2,5 ml). Peso: 20 - 28 kg; eta': 7 - 9 anni; dose singola in ml: 10 ml. Peso: 28 - 43 kg; eta': 10 - 12 anni; dose singola in ml: 15 ml. Numero massimo di somministrazioni/giorno: 3 nelle 24 ore. Nel caso di febbre post-vacci nazione riferirsi al dosaggio sopra indicato, somministrando una dose singola seguita, se necessario, da un'altra dose dopo 6 ore. Non sommi nistrare piu' di due dosi nelle 24 ore. Consultare il medico se la feb bre non diminuisce. Il prodotto e' inteso per trattamenti di breve dur ata. Consultare il medico se i sintomi persistono per piu' di tre gior ni. Nei bambini di eta' inferiore ai sei mesi consultare il medico se i sintomi persistono dopo 24 ore di trattamento. La dose efficace piu' bassa deve essere usata per il periodo piu' breve necessario ad allev iare i sintomi (vedere paragrafo 4.4). Modo di somministrazione: la so mministrazione orale a lattanti e bambini di eta' compresa fra 3 mesi e 12 anni dovrebbe avvenire mediante siringa dosatrice fornita con il prodotto. La scala graduata presente sul corpo della siringa riporta i n evidenza le tacche per i diversi dosaggi; in particolare la tacca da 2,5 ml corrispondente a 50 mg di ibuprofene e la tacca da 5 ml corris pondente a 100 mg di ibuprofene. Istruzioni per l'utilizzo della sirin ga dosatrice: 1) Svitare il tappo spingendolo verso il basso e girando lo verso sinistra. 2) Introdurre a fondo la punta della siringa nel fo ro del sotto-tappo. 3) Agitare bene. 4) Capovolgere il flacone, quindi , tenendo saldamente la siringa, tirare delicatamente lo stantuffo ver so il basso facendo defluire la sospensione nella siringa fino alla ta cca corrispondente alla dose desiderata. 5) Rimettere il flacone in po sizione verticale e rimuovere la siringa ruotandola delicatamente. 6) Introdurre la punta della siringa nella bocca del bambino, ed esercita re una lieve pressione sullo stantuffo per far defluire la sospensione . 7) Dopo l'uso avvitare il tappo per chiudere il flacone e lavare la siringa con acqua calda. Lasciarla asciugare, tenendola fuori dalla po rtata e dalla vista dei bambini.
CONSERVAZIONE
Per le condizioni di conservazione dopo la prima apertura vedere parag rafo 6.3.
AVVERTENZE
Dopo tre giorni di trattamento senza risultati apprezzabili consultare il medico. Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con l' uso della piu' bassa dose efficace per la piu' breve durata possibile di trattamento che occorre per controllare i sintomi (vedere i paragra fi sottostanti sui rischi gastrointestinali e cardiovascolari). Altri FANS: l'uso di Paidofen deve essere evitato in concomitanza di FANS, i nclusi gli inibitori selettivi della COX-2. Gli analgesici, antipireti ci, antinfiammatori non steroidei possono causare reazioni di ipersens ibilita', potenzialmente gravi (reazioni anafilattoidi), anche in sogg etti non precedentemente esposti a questo tipo di farmaci. Il rischio di reazioni di ipersensibilita' dopo assunzione di ibuprofene e' maggi ore nei soggetti che abbiano presentato tali reazioni dopo l'uso di al tri analgesici, antipiretici, antinfiammatori non steroidei e nei sogg etti con iperreattivita' bronchiale (asma), poliposi nasale o preceden ti episodi di angioedema (vedere paragrafo 4.2 e paragrafo 4.8). Effet ti gastrointestinali. Emorragia gastrointestinale, ulcerazione e perfo razione: durante il trattamento con tutti i FANS, in qualsiasi momento , con o senza sintomi di preavviso o precedente storia di gravi eventi gastrointestinali, sono state riportate emorragia gastrointestinale, ulcerazione e perforazione, che possono essere fatali. Anziani: i pazi enti anziani hanno un aumento della frequenza di reazioni avverse ai F ANS, specialmente emorragie e perforazioni gastrointestinali, che poss ono essere fatali (vedere paragrafo 4.2). Negli anziani e in pazienti con storia di ulcera, soprattutto se complicata da emorragia o perfora zione (vedere paragrafo 4.3), il rischio di emorragia gastrointestinal e, ulcerazione o perforazione e' piu' alto con dosi aumentate di FANS. Questi pazienti devono iniziare il trattamento con la piu' bassa dose disponibile. L'uso concomitante di agenti protettori (es. misoprostol o o inibitori di pompa protonica) deve essere considerato per questi p azienti ed anche per pazienti che assumono basse dosi di aspirina o al tri farmaci che possono aumentare il rischio di eventi gastrointestina li (vedere paragrafo 4.5). Pazienti con storia di tossicita' gastroint estinale, in particolare anziani, devono riferire qualsiasi sintomo ga strointestinale inusuale (soprattutto emorragia gastrointestinale) in particolare nelle fasi iniziali del trattamento. Cautela deve essere p restata ai pazienti che assumono farmaci concomitanti che potrebbero a umentare il rischio di ulcerazione o sanguinamento, come corticosteroi di orali, anticoagulanti come warfarin, inibitori selettivi del reupta ke della serotonina o agenti antiaggreganti come l'aspirina (vedere pa ragrafo 4.5). Quando si verifica emorragia o ulcerazione gastrointesti nale in pazienti che assumono Paidofen, il trattamento deve essere sos peso. I FANS devono essere somministrati con cautela ai pazienti con u na storia di malattia gastrointestinale (colite ulcerosa, morbo di Cro hn) poiche' tali condizioni possono essere esacerbate (vedere paragraf o 4.8). Reazioni cutanee gravi. Reazioni avverse cutanee gravi (SCAR): reazioni cutanee gravi, reazioni avverse cutanee gravi (SCAR), inclus e dermatite esfoliativa, eritema multiforme, sindrome di Stevens-Johns on (SJS), necrolisi epidermica tossica (TEN), reazione al farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (sindrome DRESS) e pustolosi esantemat ica acuta generalizzata (AGEP), che possono essere pericolose per la v ita o fatali, sono state segnalate in associazione all'uso di ibuprofe ne (vedere paragrafo 4.8). La maggior parte di queste reazioni si e' v erificata entro il primo mese. Qualora dovessero manifestarsi segni e sintomi suggestivi di queste reazioni, il trattamento con ibuprofene d eve essere sospeso immediatamente e deve essere preso in considerazion e un trattamento alternativo (come appropriato). Mascheramento dei sin tomi di infezioni sottostanti: Paidofen puo' mascherare i sintomi di i nfezione, cosa che potrebbe ritardare l'avvio di un trattamento adegua to e peggiorare pertanto l'esito dell'infezione. Cio' e' stato osserva to nella polmonite batterica acquisita in comunita' e nelle complicanz e batteriche della varicella. Quando Paidofen e' somministrato per il sollievo dalla febbre o dal dolore correlati a infezione, e' consiglia to il monitoraggio dell'infezione. In contesti non ospedalieri, il paz iente deve rivolgersi al medico se i sintomi persistono o peggiorano. Effetti cardiovascolari e cerebrovascolari: cautela e' richiesta prima di iniziare il trattamento nei pazienti con anamnesi positiva per ipe rtensione e/o insufficienza cardiaca poiche' in associazione al tratta mento con i FANS sono stati riscontrati ritenzione di liquidi, iperten sione ed edema. Studi clinici suggeriscono che l'uso di ibuprofene, sp ecialmente ad alte dosi (2400 mg/die) e per trattamenti di lunga durat a, puo' essere associato ad un modesto aumento del rischio di eventi t rombotici arteriosi (es. infarto del miocardio o ictus). In generale, gli studi epidemiologici non suggeriscono che basse dosi di ibuprofene (es. <= 1200 mg/die) siano associate ad un aumento del rischio di eve nti trombotici arteriosi. I pazienti con ipertensione non controllata, insufficienza cardiaca congestizia (II-III classe NYHA), cardiopatia ischemica accertata, malattia arteriosa periferica e/o malattia cerebr ovascolare devono essere trattati con ibuprofene soltanto dopo attenta considerazione e si devono evitare dosi elevate (2400 mg/die). Attent a considerazione deve essere esercitata anche prima di avviare al trat tamento a lungo termine i pazienti con fattori di rischio per eventi c ardiovascolari (es. ipertensione, iperlipidemia, diabete mellito, abit udine al fumo di sigaretta), soprattutto se sono necessarie dosi eleva te (2400 mg/die) di ibuprofene. Sono stati segnalati casi di sindrome di Kounis in pazienti trattati con Paidofen. La sindrome di Kounis e' stata definita come sintomi cardiovascolari secondari a una reazione a llergica o di ipersensibilita' associata alla costrizione delle arteri e coronarie e che potenzialmente portano all'infarto del miocardio. Pa tologie renali: in generale, l'uso abituale di analgesici, specialment e la combinazione di differenti sostanze analgesiche, puo' provocare l esioni renali permanenti, con rischio di insufficienza renale (nefropa tia da analgesici). Nei pazienti con insufficienza cardiaca, insuffici enza renale o epatica, in quelli che assumono diuretici o che hanno su bito interventi chirurgici importanti con conseguente disidratazione, deve essere considerato il monitoraggio della diuresi e della funziona lita' renale. Esiste il rischio di alterazione della funzionalita' ren ale nei bambini e negli adolescenti disidratati (vedere par. 4.3 e 4.8 ).
INTERAZIONI
Le seguenti interazioni sono comuni all'ibuprofene, all'acido acetilsa licilico e agli altri analgesici, antipiretici, antinfiammatori non st eroidei (FANS) inclusi gli inibitori selettivi della coclossigenasi-2. Associazioni controindicate - evitare l'uso contemporaneo di due o pi u' analgesici, antipiretici, antinfiammatori non steroidei: aumento de l rischio di effetti indesiderati. Acido acetilsalicilico: la somminis trazione concomitante di ibuprofene e acido acetilsalicilico non e' ge neralmente raccomandata a causa del potenziale aumento di effetti inde siderati. Dati sperimentali suggeriscono che l'ibuprofene puo' inibire competitivamente l'effetto dell'acido acetilsalicilico a basse dosi s ull'aggregazione piastrinica quando i due farmaci vengono somministrat i contemporaneamente. Sebbene vi siano incertezze riguardanti l'estrap olazione di questi dati alla situazione clinica, non si puo' escludere la possibilita' che l'uso regolare, a lungo termine di ibuprofene pos sa ridurre l'effetto cardioprotettivo dell'acido acetilsalicilico a ba sse dosi. Nessun effetto clinico rilevante e' considerato probabile in seguito a un uso occasionale di ibuprofene (vedere paragrafo 5.1). As sociazioni che richiedono precauzioni d'uso. Corticosteroidi: aumento del rischio di ulcerazione o emorragia gastrointestinale (vedere parag rafo 4.4). Antibatterici: possibile aumento del rischio di convulsioni indotte da chinolonici. Anticoagulanti: i FANS possono aumentare gli effetti degli anticoagulanti, come il warfarin (vedere paragrafo 4.4). Antibiotici chinolonici: dati provenienti dagli studi su animali indi cano che i FANS possono aumentare il rischio di convulsioni associate agli antibiotici chinolonici. I pazienti che assumono FANS e chinoloni possono avere un rischio aumentato di sviluppare convulsioni. Agenti antiaggreganti e inibitori selettivi del reuptake della serotonina (SS RIs): aumento del rischio di emorragie gastrointestinale (vedere parag rafo 4.4). Fenitoina: l'uso concomitante di Paidofen con la fenitoina puo' aumentare i livelli sierici di questi medicinali. L'uso corretto dei farmaci (somministrati per un periodo massimo di 3 giorni) non ric hiede di norma il controllo dei livelli sierici di fenitoina. Antidiab etici: possibile aumento dell'effetto delle sulfaniluree. Antivirali: ritonavir, possibile aumento della concentrazione dei FANS. Ciclospori na: aumentato rischio di nefrotossicita'. Citotossici: metotressato, r iduzione dell'escrezione (aumentato rischio di tossicita'). Litio: rid uzione dell'escrezione (aumentato rischio di tossicita'). Tacrolimus: aumentato rischio di nefrotossicita'. Uricosurici: probenecid, rallent a l'escrezione dei FANS (aumento delle concentrazioni plasmatiche). Me totrexato: potenziale aumento della concentrazione plasmatica di metot rexato. Zidovudina: aumento del rischio di tossicita ematica quando i FANS vengono utilizzati in associazione alla zidovudina. Rischio aumen tato di emartrosi ed ematomi in emofilici HIV (+) se trattati contempo raneamente con zidovudina e ibuprofene. Anti-ipertensivi e diuretici, ACE inibitori e Antagonisti dell'angiotensina II: i FANS possono ridur re l'effetto dei diuretici e di altri farmaci antiipertensivi. In alcu ni pazienti con funzione renale compromessa (per esempio pazienti disi dratati o pazienti anziani con funzione renale compromessa) la co-somm inistrazione di un ACE inibitore o di un antagonista dell'angiotensina II e di agenti che inibiscono il sistema della ciclo-ossigenasi puo' portare a un ulteriore deterioramento della funzione renale, che compr ende una possibile insufficienza renale acuta, generalmente reversibil e. Queste interazioni devono essere considerate in pazienti che assumo no Paidofen in concomitanza con ACE inibitori o antagonisti dell'angio tensina II. Quindi, la combinazione deve essere somministrata con caut ela, specialmente nei pazienti anziani. I pazienti devono essere adegu atamente idratati e deve essere preso in considerazione il monitoraggi o della funzione renale dopo l'inizio della terapia concomitante. Diur etici risparmiatori di potassio: la somministrazione concomitante di P aidofen e diuretici risparmiatori di potassio puo' portare ad iperpota ssiemia. Inibitori del CYP2C9: la somministrazione concomitante di ibu profene e di inibitori del CYP2C9 puo' aumentare l'esposizione all'ibu profene (substrato del CYP2C9). In uno studio con voriconazolo e fluco nazolo (inibitori del CYP2C9), e' stata dimostrata un'aumentata esposi zione al S(+)-ibuprofene da approssimativamente l'80% al 100%. Si deve prendere in considerazione la riduzione della dose di ibuprofene quan do si somministrano contemporaneamente forti inibitori del CYP2C9, in particolar modo quando dosi elevate di ibuprofene vengono somministrat e con voriconazolo o fluconazolo. Glicosidi cardiaci (Digossina): i FA NS possono peggiorare l'insufficienza cardiaca, ridurre il VGF (veloci ta' di filtrazione glomerulare) e aumentare i livelli plasmatici di gl icosidi.
EFFETTI INDESIDERATI
La lista dei seguenti effetti indesiderati comprende tutti quelli che sono stati riconosciuti durante il trattamento con ibuprofene per brev i periodi di trattamento e per dosi giornaliere fino ad un massimo di 1200 mg. In caso di terapie per patologie croniche o prolungate ad alt o dosaggio possono manifestarsi altri effetti indesiderati. Le reazion i avverse associate con la somministrazione di ibuprofene sono elencat e a seguire secondo la classificazione per sistemi ed organi ed in bas e alla frequenza. Le frequenze sono definite come: molto comune (>= 1/ 10); comune (>= 1/100, <1/10); non comune (>= 1/1.000, <1/100); raro ( >= 1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000); non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). All'intern o di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati vengono pr esentati in ordine decrescente di gravita'. Infezioni ed infestazioni. Raro: cistite, rinite; molto raro: peggioramento di infiammazioni cor relate ad infezioni (ad esempio sviluppo di fascite necrotizzante), in casi eccezionali gravi infezioni cutanee e complicazioni ai tessuti m olli sono state riscontrate durante un'infezione da varicella. Patolog ie del sistema emolinfopoietico. Molto raro: disturbi dell'ematopoiesi ^1. Disturbi del sistema immunitario. Non comune: reazioni di ipersen sibilita' che si manifestano con orticaria e prurito ^2; molto raro: g ravi reazioni di ipersensibilita' che includono gonfiore del volto, de lla lingua e della laringe, dispnea, tachicardia, ipotensione (anafila ssi, angioedema o shock grave), esacerbazione dell'asma. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Non nota: ritenzione di liquidi e dimi nuzione dell'appetito ^3. Disturbi psichiatrici. Non nota: irritabilit a'; raro: depressione, insonnia, difficolta' di concentrazione, labili ta' emotiva, disturbi uditivi. Patologie del sistema nervoso. Non comu ne: cefalea, vertigini, sonnolenza, convulsioni, agitazione, stanchezz a; molto raro: meningite aseptica ^4; raro: emorragia cerebrovascolare . Patologie dell'occhio. Raro: secchezza oculare; non comune: disturbi visivi. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non nota: tinnito. P atologie cardiache. Molto raro: infarto del miocardio; raro: palpitazi oni; non nota: insufficienza cardiaca ed edema ^5, sindrome di Kounis. Patologie vascolari. Non nota: ipertensione ^5 e shock. Patologie res piratorie, toraciche e mediastiniche. Non nota: reattivita' del tratto respiratorio che comprende asma, ostruzione alla laringe, broncospasm o o apnea, dispnea. Patologie gastrointestinali. Non comune: dolori ad dominali, nausea e dispepsia ^6; raro: diarrea, flatulenza, secchezza delle fauci, costipazione e vomito; molto raro: ulcera peptica, perfor azione o sanguinamento gastrointestinale, melena e ematemesi ^7, ulcer azioni della bocca e gastrite; non nota: esacerbazione di colite e del morbo di Crohn ^8, pancreatite, duodenite, esofagite; patologie epato biliari. Molto raro: disfunzione epatica, epatite, ittero, sindrome ep atorenale, necrosi epatica, insufficienza epatica. Patologie della cut e e del tessuto sottocutaneo. Non comune: eruzioni cutanee varie ^2; m olto raro: reazioni avverse cutanee gravi (SCAR) (inclusi eritema mult iforme, dermatite esfoliativa, sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi epidermica tossica); raro: dermatite esfoliativa, alopecia, reazioni di fotosensibilita'; non nota: reazione da farmaco con eosinofilia e s intomi sistemici (sindrome DRESS), pustolosi esantematica acuta genera lizzata (PEAG). Patologie renali e urinarie. Raro: necrosi tubulare, g lomerulo nefrite, poliuria, ematuria; molto raro: insufficienza renale acuta ^9. Esami diagnostici. Raro: diminuzione dei livelli di ematocr ito; molto raro: diminuzione dei livelli di emoglobina. Descrizione di alcune reazioni avverse - ^1 Disturbi dell'ematopoiesi incluso anemia , anemia aplastica, anemia emolitica (positivita' al Coombs test), leu copenia, neutropenia, trombocitopenia (con o senza porpora), eosinofil ia, pancitopenia e agranulocitosi. I primi sintomi possono essere: feb bre, mal di gola, ulcere superficiali della bocca, sintomi simil-influ enzali, marcato affaticamento, epistassi ed emorragia. In questi casi si deve consigliare al paziente di interrompere immediatamente il medi cinale, di evitare qualsiasi farmaco di automedicazione contenente ana lgesici o antipiretici e di consultare il medico. Raramente insufficie nza cardiaca congestizia in pazienti con funzioni cardiache compromess e. ^2 Reazioni di ipersensibilita': queste reazioni comprendono a) rea zioni allergiche non specifiche e anafilassi, febbre, brividi, b) reat tivita' del tratto respiratorio che comprende asma, asma aggravata, br oncospasmo (vedere paragrafo 4.3 e 4.4) o dispnea o c) diverse patolog ie cutanee che includono varie eruzioni cutanee (anche di natura macul o papulare), prurito, orticaria con o senza angioedema, porpora, angio edema e molto raramente, dermatiti bollose ed esfoliative che includon o necrolisi epidermica tossica, sindrome di Stevens-Johnson ed eritema multiforme. ^3 Diminuzione dell'appetito: in generale si risolve rapi damente alla sospensione del trattamento (vedere paragrafo 4.4). ^4 Il meccanismo patogenetico della meningite asettica indotta da farmaci n on e' completamente conosciuto. Tuttavia i dati disponibili sulla meni ngite asettica correlata alla somministrazione di FANS inducono a pens are ad una reazione immune (dovuta a una relazione temporale con l'ass unzione del medicinale e alla scomparsa di sintomi dopo la sospensione del trattamento). Da notare, singoli casi di sintomi di meningite ase ttica (come torcicollo, collo intorpidito, cefalea, nausea, vomito, fe bbre e disorientamento) sono stati osservati durante il trattamento co n ibuprofene in pazienti con patologie autoimmuni (come lupus eritroma toso sistemico, malattia mista del connettivo). ^5 Insufficienza cardi aca ed edema: Studi clinici e dati epidemiologici suggeriscono che l'u so di ibuprofene, specialmente ad alti dosaggi (2400 mg/die) e per tra ttamenti di lunga durata, puo' essere associato ad un modesto aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (es. infarto del miocardio o ictus) (vedere paragrafo 4.4). Insufficienza cardiaca congestizia in pazienti con funzioni cardiache compromesse. ^6 Gli eventi avversi pi u' comunemente osservati sono di natura gastrointestinale. I disturbi gastrici possono essere ridotti assumendo il medicinale a stomaco pien o. ^7 Possono verificarsi ulcere peptiche, perforazione o emorragia ga strointestinale, melena ed ematemesi a volte fatale. ^8 Esacerbazione di colite e morbo di Crohn (vedere paragrafo 4.4). ^9 Insufficienza re nale acuta specialmente in caso di terapie di lunga durata, associata ad aumento dei livelli di urea nel siero ed edema. Puo' verificarsi ne crosi papillare.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
E' improbabile che soggetti di eta' inferiore a 12 anni vadano incontr o a gravidanza, o allattino al seno. In tali circostanze bisogna tener e presente le seguenti considerazioni. Gravidanza: l'inibizione della sintesi di prostaglandine puo' interessare negativamente la gravidanza e/o lo sviluppo embrio/fetale. Risultati di studi epidemiologici sugg eriscono un aumentato rischio di aborto e di malformazione cardiaca e di gastroschisi dopo l'uso di un inibitore della sintesi di prostaglan dine nelle prime fasi della gravidanza. Il rischio assoluto di malform azioni cardiache aumentava da meno dell'1% fino a circa l'1,5%. E' sta to ritenuto che il rischio aumenta con la dose e la durata della terap ia. Negli animali, la somministrazione di inibitori della sintesi di p rostaglandine ha mostrato di provocare un aumento della perdita di pre e post-impianto e di mortalita' embrione-fetale. Inoltre, un aumento di incidenza di varie malformazioni, inclusa quella cardiovascolare, e ' stato riportato in animali a cui erano stati somministrati inibitori di sintesi delle prostaglandine durante il periodo organogenetico. Da lla 20^a settimana di gravidanza in poi, l'uso di Paidofen puo' causar e oligoidramnios derivante da disfunzione renale fetale. Cio' puo' ver ificarsi poco dopo l'inizio del trattamento e di solito e' reversibile al momento dell'interruzione del trattamento. Inoltre, ci sono state segnalazioni di costrizione del dotto arterioso dopo il trattamento ne l secondo trimestre, che si e' risolta per la maggior parte dopo la so spensione del trattamento. Pertanto, durante il primo e il secondo tri mestre di gravidanza, Paidofen non deve essere somministrato se non in caso di assoluta necessita'. Se Paidofen e' usato da una donna nel te ntativo di concepire, o durante il primo e il secondo trimestre di gra vidanza, la dose deve essere mantenuta piu' bassa possibile e la durat a del trattamento piu' breve possibile. In seguito all'esposizione a P aidofen per diversi giorni dalla 20a settimana di gestazione in poi, d ovrebbero essere presi in considerazione Il monitoraggio prenatale per l'oligoidramnios e per la costrizione del dotto arterioso. Paidofen d ovrebbe essere interrotto se si riscontrano oligoidramnios o costrizio ne del dotto arterioso. Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutt i gli inibitori della sintesi delle prostaglandine possono esporre il feto a: tossicita' cardiopolmonare (costrizione/chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare), disfunzione renale (vedere sopra) che puo' progredire a insufficienza renale con oligo-idroamnio s; la madre e il neonato, alla fine della gravidanza, a: possibile pro lungamento del tempo di sanguinamento, un effetto antiaggregante che p uo' occorrere anche a dosi molto basse, inibizione delle contrazioni u terine risultanti in ritardo o prolungamento del travaglio. Di consegu enza, Paidofen e' controindicato durante il terzo trimestre di gravida nza (vedere paragrafi 4.3 e 5.3). Allattamento: esistono dati limitati che dimostrano che l'ibuprofene possa passare in basse concentrazioni nel latte materno ed e improbabile che possa avere effetti indesidera ti per i neonati. Fertilita': ci sono prove che i medicinali che inibi scono la sintesi di ciclossigenasi/prostaglandine possano causare una compromissione della fertilita femminile per effetto sull'ovulazione. Questo effetto e reversibile dopo interruzione del trattamento.
