OKI DOLORE E FEBBRE*12CPR EFF

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DENOMINAZIONE

OKI DOLORE E FEBBRE 25 MG COMPRESSE EFFERVESCENTI


CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Farmaco antinfiammatorio non steroideo, derivati dell'acido propionico .


PRINCIPI ATTIVI

Ogni compressa contiene il principio attivo ketoprofene 25 mg (come ke toprofene sale di lisina 40 mg). Eccipienti con effetti noti: questo m edicinale contiene 147 mg di sorbitolo per compressa effervescente. Qu esto medicinale contiene 321,9 mg di sodio per compressa effervescente , equivalenti all'incirca al 16% dell'apporto dell'assunzione massima giornaliera raccomandata dall'OMS che corrisponde a 2 g di sodio per u n adulto. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1 .


ECCIPIENTI

Mannitolo (E421), idrogenocarbonato di sodio (E500), acido citrico (E3 30), aroma arancia, sorbitolo (E420), carbonato di sodio (E500), leuci na, saccarina di sodio (E954), polisorbato 20 (E432), simeticone, sili ce colloidale anidra (E551).


INDICAZIONI

OKi dolore e febbre e' raccomandato nel trattamento sintomatico a brev e termine del dolore acuto di intensita' da lieve a moderata e/o della febbre. OKi dolore e febbre e' indicato negli adulti di eta' pari o s uperiore a 18 anni.


CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Il medicinale non deve essere utilizzato nei seguenti casi: in pazient i con un'anamnesi di reazioni di ipersensibilita' quali broncospasmo, attacco d'asma, rinite acuta, orticaria, eruzioni cutanee o altre reaz ioni allergiche a ketoprofene o a sostanze con analogo meccanismo d'az ione (quali acido acetilsalicilico o altri FANS). In tali pazienti son o state osservate reazioni gravi e, in rare occasioni, fatali (vedere paragrafo 4.8); in pazienti con ipersensibilita' ad uno qualsiasi degl i eccipienti elencati al paragrafo 6.1; durante il terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.6); in caso di grave insufficienza card iaca; in pazienti con ulcera peptica attiva o ricorrente o anamnesi di emorragia, ulcerazione o perforazione gastrointestinale; anamnesi di emorragia o perforazione gastrointestinale conseguente a una precedent e terapia con FANS; in pazienti con ulcera gastrica o duodenale, dispe psia cronica e gastrite; in pazienti con leucocitopenia o trombocitope nia, emorragia in atto o diatesi emorragica in corso di trattamento co n anticoagulanti; in pazienti con grave insufficienza renale o epatica , ad esempio cirrosi epatica o epatite grave.


POSOLOGIA

Posologia. Indicazione: sollievo sintomatico da dolore e febbre; adult i di et? pari o superiore a 18 anni; 1 compressa in dose singola ripet uta 2-3 volte al giorno, al bisogno. * ? necessario utilizzare per il minor tempo possibile la minima dose efficace in grado di alleviare i sintomi (vedere paragrafo 4.4). *Attendere almeno 4 ore tra una dose e l'altra. Non superare la dose giornaliera raccomandata di 75 mg. Se i sintomi persistono per piu' di tre giorni in caso di febbre o cinque giorni in caso di dolore oppure se i sintomi peggiorano, e' necessario consultare un operatore sanitario. Anziani. OKi dolore e febbre deve essere utilizzato con cautela negli anziani. Per i pazienti anziani, s i raccomanda una dose pari a 1 compressa al giorno. Pazienti pediatric i. Oki dolore e febbre non deve essere usato nei bambini di eta' infer iore a 18 anni. Modo di somministrazione: esclusivamente per uso orale . Far sciogliere la compressa in un bicchiere d'acqua prima della somm inistrazione.


CONSERVAZIONE

Conservare il medicinale nella confezione originale, per proteggerlo d all'umidita' e dalla luce.


AVVERTENZE

Casi molto rari di reazioni gravi, alcune delle quali fatali, incluse dermatite esfoliativa, sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi epiderm ica tossica, sono stati riportati in associazione all'uso di FANS (ved ere paragrafo 4.8). I pazienti sembrano essere a piu' alto rischio per queste reazioni nelle prime fasi della terapia: l'insorgenza della re azione si verifica nella maggior parte dei casi entro il primo mese di trattamento. L'assunzione di ketoprofene sale di lisina deve essere s ospesa ai primi segni di eruzione cutanea, lesioni della mucosa o qual siasi altro segno di ipersensibilita'. L'uso concomitante di OKi dolor e e febbre con altri FANS, inclusi gli inibitori selettivi delle ciclo ossigenasi-2, deve essere evitato. Gli effetti indesiderati possono es sere minimizzati con l'impiego della minima dose efficace per il tempo piu' breve necessario per controllare i sintomi. L'uso eccessivo di F ANS puo' causare cefalee indotte da farmaci, si consigli ai pazienti d i interrompere il trattamento. I pazienti devono essere avvertiti di p ossibili sintomi di astinenza, che possono includere un peggioramento del mal di testa che puo' durare diversi giorni. Anziani: negli anzian i aumenta la frequenza di reazioni avverse ai FANS, specialmente emorr agia e perforazione gastrointestinale che potrebbero risultare fatali (vedere paragrafo 4.2). Emorragia, ulcerazione e perforazione gastroin testinale: emorragia, ulcerazione o perforazione gastrointestinale, co n esito anche fatale, sono state segnalate per tutti i FANS in qualsia si momento del trattamento, con o senza sintomi prodromici o anche in assenza di precedenti casi di eventi gravi a carico del tratto gastroi ntestinale. Alcune evidenze epidemiologiche suggeriscono che ketoprofe ne potrebbe essere associato a un alto rischio di grave tossicita' gas trointestinale, rispetto ad altri FANS, specialmente a dosi elevate (v edere anche i paragrafi 4.2 e 4.3). Il rischio di sanguinamento, ulcer azione o perforazione del tratto gastrointestinale e' maggiore con l'a umentare del dosaggio dei FANS, nei pazienti che hanno manifestato cas i di ulcera, in particolare se complicata da emorragia o perforazione (vedere paragrafo 4.3), e nei pazienti anziani. Questi pazienti dovreb bero iniziare il trattamento con la dose minima disponibile. L'uso con comitante di gastroprotettori (ad esempio misoprostolo o inibitori di pompa protonica) dovrebbe essere considerato per questi pazienti e per i pazienti che assumono contemporaneamente acido acetilsalicilico a b asso dosaggio o altri farmaci che possono aumentare il rischio di even ti gastrointestinali (vedere di seguito e paragrafo 4.5). I pazienti c he hanno manifestato casi di tossicita' gastrointestinale, soprattutto se anziani, devono essere invitati a segnalare qualsiasi sintomo inus uale a livello addominale (specialmente emorragia gastrointestinale), in particolare nelle fasi iniziali del trattamento. E' necessaria caut ela nel trattamento di pazienti che assumono medicinali concomitanti c he potrebbero aumentare il rischio di ulcerazione o emorragia, come co rticosteroidi orali, anticoagulanti come il warfarin, inibitori selett ivi del reuptake della serotonina o antiaggreganti come l'acido acetil salicilico (vedere paragrafo 4.5). Interrompere il trattamento nel cas o in cui i pazienti trattati con ketoprofene sale di lisina manifestin o sanguinamento o ulcerazione gastrointestinale. I FANS devono essere somministrati con cautela nei pazienti con un'anamnesi di malattia gas trointestinale (colite ulcerosa, morbo di Crohn), poiche' tali condizi oni potrebbero aggravarsi (vedere paragrafo 4.8). I pazienti dovrebber o essere monitorati attentamente, in particolare per l'insorgenza di e morragia gastrointestinale. Studi clinici e dati epidemiologici sugger iscono che l'uso di alcuni FANS (specialmente ad alti dosaggi e per tr attamenti a lungo termine) puo' essere associato a un aumento del risc hio di eventi trombotici arteriosi (ad esempio infarto miocardico o ic tus). Non sono disponibili dati sufficienti per escludere un rischio a nalogo associato a ketoprofene. Come con altri FANS, i pazienti con ip ertensione non controllata, cardiomiopatia ischemica confermata, arter iopatia periferica e/o malattia cerebrovascolare possono essere tratta ti con ketoprofene sale di lisina soltanto dopo attenta valutazione. A naloghe considerazioni devono essere effettuate prima di iniziare un t rattamento di lunga durata in pazienti con fattori di rischio per even ti cardiovascolari (ad esempio ipertensione arteriosa, iperlipidemia, diabete mellito, fumo). All'inizio del trattamento, la funzionalita' r enale deve essere attentamente monitorata nei pazienti con insufficien za cardiaca, cirrosi, sindrome nefrosica o probabile ipovolemia, per v ia del maggiore rischio di nefrotossicita'. Questo vale per i pazienti trattati con diuretici (vedere paragrafo 4.5) e per i pazienti con co mpromissione renale, in particolare se anziani. In tali pazienti, l'us o di ketoprofene potrebbe causare una riduzione dell'afflusso di sangu e ai reni provocata dall'inibizione delle prostaglandine e portare a i nsufficienza renale. Ketoprofene deve essere somministrato con cautela in pazienti con compromissione della funzionalita' renale, tenendo pr esente che il composto viene escreto attraverso i reni. Come tutti i F ANS, ketoprofene puo' aumentare i valori relativi ad azotemia e creati nina sierica. Come gli altri inibitori della sintesi delle prostagland ine, ketoprofene puo' essere associato a eventi avversi a carico dei r eni in grado di causare glomerulonefrite, necrosi papillare renale, si ndrome nefrosica e insufficienza renale acuta. Nei pazienti con valori anormali di funzionalita' epatica o con anamnesi di patologie epatich e, e' necessario valutare periodicamente i valori delle transaminasi, in particolare durante il trattamento a lungo termine. Rari casi di it terizia ed epatite sono stati riferiti in associazione all'uso di keto profene. Viene richiesta attenzione quando il prodotto viene somminist rato a pazienti con porfiria epatica, in quanto potrebbe scatenare un attacco. Come per altri FANS, in presenza di un'infezione, occorre ric ordare che le proprieta' antinfiammatorie, analgesiche e antipiretiche di ketoprofene potrebbero occultare i sintomi comunemente associati a lla progressione di un'infezione, come la febbre. In caso di gravidanz a, fertilita' o allattamento, vedere paragrafo 4.6. Somministrare con cautela ai pazienti con pregresse manifestazioni di allergia. I pazien ti affetti da asma associata a rinite cronica o allergica, sinusite cr onica e/o poliposi nasale sono maggiormente soggetti ad allergie all'a cido acetilsalicilico e/o ai FANS rispetto al resto della popolazione.


INTERAZIONI

Associazioni da evitare. Alcol: l'alcol consumato da solo puo' causare irritazione del tratto gastrointestinale, pertanto, l'assunzione di F ANS in concomitanza con alcolici comporta un aumento del rischio di em orragia e ulcerazione gastrointestinale. I pazienti devono essere avve rtiti di evitare tale associazione. Anticoagulanti (quali eparina e wa rfarin): i FANS possono potenziare gli effetti degli anticoagulanti (v edere paragrafo 4.4). Nel caso in cui la somministrazione concomitante sia necessaria, i pazienti devono essere monitorati attentamente per via dell'aumento del rischio di emorragia. Ciclosporina: la somministr azione concomitante di FANS e ciclosporina comporta un aumento del ris chio di nefrotossicita'. Dabigatran: la somministrazione concomitante di FANS e dabigatran comporta un possibile aumento del rischio di emor ragia. Erlotinib: la somministrazione concomitante di FANS ed erlotini b comporta un aumento del rischio di emorragia. Litio: rischio di aume nto delle concentrazioni plasmatiche di litio, che possono raggiungere livelli tossici, per via di una riduzione dell'escrezione renale del litio. Laddove pertinente, i livelli plasmatici di litio devono essere monitorati attentamente e la relativa dose adeguata durante e dopo il trattamento con i FANS. Metotrexato , a dosi superiori a 15 mg/settim ana: aumento del rischio di tossicita' ematologica associata al metotr exato, in particolare se somministrato ad alte dosi (>15 mg/settimana) , probabilmente correlato allo spiazzamento delle proteine leganti il metotrexato e alla riduzione della clearance renale. Pertanto, i pazie nti in corso di trattamento con tali medicinali devono consultare un m edico prima di assumere il prodotto. Altri FANS (inclusi gli inibitori selettivi delle cicloossigenasi-2) e alte dosi di salicilati (>3 g al giorno): aumento del rischio di ulcerazione e sanguinamento gastroint estinale. Chinoloni: la somministrazione concomitante di FANS e chinol oni comporta un possibile aumento del rischio di convulsioni. Venlafax ina: la somministrazione concomitante di FANS e venlafaxina comporta u n aumento del rischio di emorragia. Associazioni che richiedono cautel a. Antiaggreganti e inibitori selettivi del re- uptake della serotonin a (SSRI): aumento del rischio di emorragia gastrointestinale (vedere p aragrafo 4.4). Antipertensivi, ACE-inibitori e antagonisti dei recetto ri dell'angiotensina II: nei pazienti con compromissione della funzion alita' renale (ad esempio pazienti disidratati e anziani), la somminis trazione concomitante di un ACE-inibitore o di un antagonista dei rece ttori dell'angiotensina II e inibitori della cicloossigenasi puo' caus are un ulteriore deterioramento della funzionalita' renale, inclusa un a potenziale insufficienza renale acuta. Pertanto, queste associazioni devono essere somministrate con cautela, in particolare negli anziani . I pazienti devono essere adeguatamente idratati e deve essere preso in considerazione un monitoraggio della funzionalita' renale una volta iniziata la terapia concomitante. I FANS possono antagonizzare gli ef fetti di abbassamento della pressione arteriosa della terapia antipert ensiva. Baclofene: i FANS possono ridurre l'escrezione di baclofene (a umento del rischio di tossicita'). Glicosidi cardiaci: i FANS possono incrementare la concentrazione plasmatica dei glicosidi cardiaci, con l'eventuale esacerbazione dell'insufficienza cardiaca e la riduzione d ella funzionalita' renale. Corticosteroidi: aumento del rischio di ulc erazione o emorragia gastrointestinale (vedere paragrafo 4.4). Cumarin ici: i FANS possono intensificare l'effetto anticoagulante dei cumarin ici. Fenitoina e sulfonamidi: dal momento che ketoprofene presenta un forte legame con le proteine, potrebbe essere necessario ridurre la do se di fenitoina o sulfonamidi somministrata durante il trattamento. Di uretici: i pazienti che assumono diuretici e tra questi, quelli gravem ente disidratati, sono maggiormente a rischio di sviluppare insufficie nza renale secondaria alla riduzione del flusso ematico renale causata dall'inibizione delle prostaglandine. Questi pazienti devono essere r eidratati prima di iniziare la somministrazione concomitante ed e' nec essario monitorare attentamente la funzionalita' renale (vedere paragr afo 4.4) dopo l'inizio del trattamento. I FANS possono ridurre l'effet to dei diuretici. Gemeprost: riduzione dell'efficacia di gemeprost. Ip oglicemizzanti (sulfaniluree): i FANS possono intensificare gli effett i delle sulfaniluree, attraverso lo spiazzamento del legame alle prote ine plasmatiche. Metotrexato a dosi inferiori a 15 mg/settimana: aumen to della tossicita' ematologica del metotrexato a causa della riduzion e della sua clearance renale con i FANS in generale. Nelle prime setti mane di uso concomitante e' necessario un monitoraggio emocromocitomet rico completo settimanale. Il monitoraggio deve essere effettuato con maggiore frequenza in presenza di un'alterazione della funzionalita' r enale e nei soggetti anziani. Mifepristone: teoricamente si puo' risco ntrare una riduzione dell'efficacia di questo medicinale contraccettiv o a causa delle proprieta' antiprostaglandiniche dei FANS, inclusa l'a spirina (acido acetilsalicilico). Evidenze limitate suggeriscono che l 'uso concomitante di FANS il giorno della somministrazione di prostagl andine non influisce negativamente sugli effetti del mifepristone o de lle prostaglandine sulla maturazione cervicale o sulla contrattilita' uterina e non riduce l'efficacia clinica dell'interruzione farmacologi ca della gravidanza. Pentossifillina: aumento del rischio di emorragia . E' necessario aumentare la frequenza dei controlli clinici e del mon itoraggio del tempo di sanguinamento. Penicillamina: la somministrazio ne concomitante di FANS e penicillamina comporta un possibile aumento del rischio di nefrotossicita'. Pemetrexed: i FANS possono ridurre l'e screzione renale del pemetrexed. Prasugrel: la somministrazione concom itante di FANS e prasugrel comporta un possibile aumento del rischio d i emorragia. Antiaggreganti piastrinici (ticlopidina e clopidogrel): a umento del rischio di emorragia a causa dell'inibizione della funzione piastrinica e danni alla mucosa gastrointestinale (vedere paragrafo 4 .4). Se la somministrazione concomitante non puo' essere evitata, il p aziente deve essere monitorato attentamente. Probenecid: la somministr azione concomitante di probenecid puo' ridurre in maniera significativ a la clearance plasmatica di ketoprofene e, di conseguenza, le concent razioni plasmatiche di ketoprofene potrebbero risultare aumentate. L'i nterazione potrebbe essere dovuta all'inibizione della secrezione tubu lare renale e della glucuronoconiugazione e richiede l'aggiustamento d ella dose di ketoprofene. Tacrolimus: la somministrazione concomitante di FANS e tacrolimus comporta un aumento del rischio di nefrotossicit a'.


EFFETTI INDESIDERATI

Gastrointestinali: gli eventi avversi piu' comunemente osservati sono di natura gastrointestinale. Possono presentarsi ulcere peptiche, perf orazione o emorragia gastrointestinale, anche fatali, in particolare n egli anziani (vedere paragrafo 4.4). Dopo la somministrazione sono sta ti segnalati nausea, vomito, diarrea, flatulenza, stipsi, dispepsia, d olore addominale, melena, ematemesi, stomatite ulcerosa, esacerbazione di colite e morbo di Crohn (vedere paragrafo 4.4). Con minore frequen za e' stata rilevata gastrite. In casi molto rari, si puo' manifestare ipersensibilita' sotto forma di reazioni sistemiche gravi (edema lari ngeo, edema della glottide, dispnea, palpitazioni, sindrome di Stevens -Johnson) fino allo shock anafilattico. In tali casi e' necessaria ass istenza medica immediata. Patologie del sistema emolinfopoietico. Raro (>=1/10.000, <1/1.000): anemia emorragica; frequenza non nota: trombo citopenia, agranulocitosi, insufficienza midollare e ipoplasia. Distur bi del sistema immunitario. Frequenza non nota: reazione anafilattica (compreso shock), ipersensibilit?. Disturbi psichiatrici. Frequenza no n nota: umore alterato. Patologie del sistema nervoso. Non comune (>=1 /1.000, <1/100): cefalea, vertigine, sonnolenza; raro (>=1/10.000, <1/ 1.000): parestesia; frequenza non nota: crisi convulsive, disgeusia. P atologie dell'occhio. Raro (>=1/10.000, <1/1.000): visione offuscata. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Raro (>=1/10.000, <1/1.000): tinnito. Patologie cardiache. Frequenza non nota: insufficienza cardia ca. Patologie vascolari. Frequenza non nota: ipertensione, vasodilataz ione. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Raro (>=1/10. 000, <1/1.000): asma; frequenza non nota: broncospasmo (in particolare nei pazienti con ipersensibilit? accertata all'acido acetilsalicilico e ad altri FANS), rinite. Patologie gastrointestinali. Comune (>=1/10 0, <1/10): dispepsia, nausea, dolore addominale, vomito; non comune (> =1/1.000, <1/100): stipsi, diarrea, flatulenza e gastrite; raro (>=1/1 0.000, <1/1.000): stomatite, ulcera peptica; frequenza non nota: esace rbazione di colite e morbo di Crohn, emorragia e perforazione gastroin testinale, ulcerazione della bocca, melena, ematemesi, perforazione e ulcera duodenale. Patologie epatobiliari. Raro (>=1/10.000, <1/1.000): epatite. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune (>=1/1.000, <1/100): eruzione cutanea, prurito; frequenza non nota: re azione di fotosensibilit?, alopecia, orticaria, angioedema, reazioni c utanee bollose incluse sindrome di stevens-johnson e necrolisi epiderm ica tossica, edema ed esantema. Patologie renali e urinarie. Frequenza non nota: insufficienza renale acuta, nefrite tubulo-interstiziale, s indrome nefritica. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sed e di somministrazione. Non comune (>=1/1.000, <1/100): stanchezza, ede ma. Esami diagnostici. Raro (>=1/10.000, <1/1.000): peso aumentato, tr ansaminasi aumentate e concentrazioni elevate di bilirubina sierica a causa di disturbi epatici; frequenza non nota: prova di funzionalit? r enale anormale. Segnalazione delle reazioni avverse sospette: la segna lazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autor izzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitora ggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli oper atori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa so spetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo http s://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.


GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Gravidanza. L'inibizione della sintesi delle prostaglandine puo' influ ire negativamente sulla gravidanza e/o sullo sviluppo embrio-fetale. R isultati di studi epidemiologici suggeriscono un aumento del rischio d i aborto e di malformazione cardiaca e gastroschisi, dopo l'uso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine nelle prime fasi della gr avidanza. Il rischio assoluto di malformazioni cardiovascolari aumenta va da meno dell'1%, fino a circa l'1,5%. Si ritiene che il rischio aum enti proporzionalmente alla dose e alla durata della terapia. E' stato dimostrato che negli animali la somministrazione di un inibitore dell a sintesi delle prostaglandine provoca un aumento delle perdite pre- e post-impianto e della letalita' embrio-fetale. Inoltre, e' stato ripo rtato un aumento di incidenza di varie malformazioni, incluse quelle c ardiovascolari, in animali cui era stato somministrato un inibitore de lla sintesi delle prostaglandine durante il periodo organogenetico. Da lla 20^a settimana di gravidanza in poi, l'uso di ketoprofene potrebbe causare oligoidramnios derivante da disfunzione renale fetale. Questa potrebbe essere riscontrata poco dopo l'inizio del trattamento ed e' in genere reversibile con l'interruzione del trattamento. Inoltre, in seguito al trattamento nel secondo trimestre, sono stati segnalati cas i di costrizione del dotto arterioso la maggior parte dei quali si son o risolti dopo la sospensione del trattamento. Pertanto, durante il pr imo e il secondo trimestre di gravidanza, ketoprofene non deve essere somministrato, se non in casi strettamente necessari. Se ketoprofene e ' usato da una donna in fase di concepimento o durante il primo e seco ndo trimestre di gravidanza, la dose deve essere mantenuta piu' bassa possibile per la durata del trattamento piu' breve possibile. In segui to all'esposizione a ketoprofene per diversi giorni dalla 20^a settima na di gestazione in poi dovrebbe essere considerato il monitoraggio an tenatale dell'oligoidramnios e della costrizione del dotto arterioso. In caso di oligoidramnios o costrizione del dotto arterioso, il tratta mento con ketoprofene dovrebbe essere interrotto. Durante il terzo tri mestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi delle prostagl andine possono esporre il feto a: tossicita' cardiopolmonare (costrizi one/chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare); disfunzione renale, che puo' progredire in insufficienza renale con ol igoidramnios (vedere sopra). La madre e il neonato, alla fine della gr avidanza, a: possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, un ef fetto antiaggregante che puo' manifestarsi anche a dosi molto basse; i nibizione delle contrazioni uterine risultanti in ritardo o prolungame nto del travaglio. L'uso di ketoprofene durante il travaglio puo' infl uire negativamente sull'emodinamica polmonare del feto con gravi conse guenze sulla respirazione. Di conseguenza ketoprofene sale di lisina e ' controindicato nel terzo trimestre di gravidanza. Allattamento: non sono disponibili dati sufficienti sull'escrezione di ketoprofene nel l atte materno. Ketoprofene sale di lisina non e' raccomandato nelle don ne che allattano. Fertilita': l'uso a lungo termine di alcuni FANS e' associato a una riduzione della fertilita' femminile, reversibile con l'interruzione del trattamento. L'uso di ketoprofene, come di qualsias i farmaco inibitore della sintesi delle cicloossigenasi/prostaglandine , potrebbe compromettere la fertilita' e non e' raccomandato nelle don ne che cercano una gravidanza. Deve essere considerata la sospensione del trattamento con ketoprofene in donne che abbiano difficolta' di co ncepimento o che siano sottoposte ad accertamenti sull'infertilita'.