NUROFENTEEN*12CPR ORO 200MG LI
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DENOMINAZIONE
NUROFENTEEN, 200 MG COMPRESSE ORODISPERSIBILI LIMONE
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Prodotti antinfiammatori e antireumatici non steroidei, derivati dell' acido propionico.
PRINCIPI ATTIVI
Ogni compressa orodispersibile contiene 200 mg di ibuprofene. Eccipien ti con effetti noti: 15,0 mg di aspartame/compressa orodispersibile; 2 ,37 mg sodio/compressa orodispersibile. Per l'elenco completo degli ec cipienti, vedere la paragrafo 6.1.
ECCIPIENTI
Etilcellulosa, biossido di silicio precipitato, ipromellosa, mannitolo , aspartame (E951), croscarmellosa sodica, magnesio stearato, aroma (l imone).
INDICAZIONI
Sintomatologie dolorose lievi o moderate quali mal di testa, mal di de nti, dolori mestruali. Febbre. Nurofenteen e' indicato per adulti e ad olescenti al di sopra dei 12 anni.
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
Pazienti con ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi d egli eccipienti elencati al paragrafo 6.1; pazienti che hanno mostrato in precedenza reazioni di ipersensibilita' (es. broncospasmo, asma, r initi, angioedema od orticaria) conseguenti all'impiego di acido aceti lsalicilico, ibuprofene o di altri farmaci antinfiammatori non steroid ei; pazienti con grave insufficienza epatica, grave insufficienza rena le o grave insufficienza cardiaca (IV classe NYHA); pazienti con stori a di sanguinamento o perforazione gastrointestinale, correlati a prece denti terapie con FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei); pazien ti con ricorrenti ulcere peptiche/emorragie in atto o pregresse (due o piu' distinti episodi di provata ulcerazione o sanguinamento); pazien ti con emorragia cerebrovascolare o altri tipi di emorragia in atto; p azienti con disturbi non chiariti della emopoiesi; pazienti con grave disidratazione (causata da vomito, diarrea o insufficiente assunzione di liquidi); durante l'ultimo trimestre di gravidanza (vedere paragraf o 4.6).
POSOLOGIA
Posologia: non somministrare ai bambini di eta' inferiore ai 12 anni. Adulti e adolescenti oltre i 12 anni: dose iniziale da 200 a 400 mg di ibuprofene, quindi, se necessario, da 200 a 400 mg di ibuprofene ogni 4-6 ore. Non superare la dose di 1200 mg di ibuprofene nelle 24 ore. Anziani: non sono richieste modificazioni dello schema posologico. Sol o per un breve periodo di trattamento. Nel caso l'uso del medicinale s ia necessario per piu' di 3 giorni negli adolescenti o nel caso di peg gioramento della sintomatologia, deve essere consultato il medico. Nel caso l'uso del medicinale negli adulti sia necessario per piu' di 3 g iorni in caso di febbre o per piu' di 4 giorni nel trattamento del dol ore, o nel caso di peggioramento dei sintomi si deve consigliare al pa ziente di consultare un medico. Gli effetti indesiderati possono esser e minimizzati con l'uso della dose minima efficace per la durata di tr attamento piu' breve possibile necessaria per controllare i sintomi (v edere paragrafo 4.4). Modo di somministrazione: uso orale. Posizionare una compressa sulla lingua, lasciarla sciogliere, quindi deglutire. N on e' necessaria l'assunzione di acqua . Si consiglia ai pazienti con problemi di sensibilita' gastrica di assumere Nurofenteen a stomaco pi eno.
CONSERVAZIONE
Conservare ad una temperatura non superiore ai 25 gradi C.
AVVERTENZE
Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con l'uso della pi u' bassa dose efficace per la piu' breve durata possibile di trattamen to che occorre per controllare i sintomi (vedere Rischi gastrointestin ali e cardiovascolari, piu' sotto). Anziani: i pazienti anziani presen tano una maggiore frequenza di reazioni avverse ai FANS, in particolar e emorragia e perforazione gastrointestinale che possono essere fatali (vedere paragrafo 4.2). I pazienti anziani hanno maggior rischio di c onseguenze da reazioni avverse. E' necessaria cautela in pazienti con: lupus eritematoso sistemico o con malattia mista del connettivo, per aumentato rischio di meningite asettica (vedere paragrafo 4.8); distur bi congeniti del metabolismo della porfirina (ad esempio porfiria acut a intermittente); patologie gastrointestinali e malattia infiammatoria intestinale cronica (colite ulcerativa, morbo di Crohn) (vedere parag rafo 4.8); storia di ipertensione e/o insufficienza cardiaca poiche', in associazione alla terapia con FANS, sono state riportate ritenzione idrica ed edema; compromissione renale, in quanto la funzionalita' re nale si puo' deteriorare (vedere paragrafi 4.3 e 4.8); disfunzione epa tica (vedere paragrafi 4.3 e 4.8); immediatamente dopo un intervento d i chirurgia maggiore; febbre da fieno, polipi nasali o patologie respi ratorie ostruttive croniche, in quanto esiste per questi pazienti un a umentato rischio di sviluppare reazioni allergiche. Queste si possono manifestare sotto forma di attacchi d'asma (cosiddetta "asma da analge sici"), edema di Quincke o orticaria; in pazienti che hanno gia' manif estato reazioni allergiche ad altre sostanze, in quanto sono a rischio piu' elevato di sviluppare reazioni di ipersensibilita' anche durante l'utilizzo di Nurofenteen. Altri FANS: l'uso di Nurofenteen deve esse re evitato in concomitanza di altri FANS, inclusi gli inibitori selett ivi della ciclossigenasi-2. Mascheramento dei sintomi di infezioni sot tostanti: Nurofenteen puo' mascherare i sintomi di infezione, cosa che potrebbe ritardare l'avvio di un trattamento adeguato e peggiorare pe rtanto l'esito dell'infezione. Cio' e' stato osservato nella polmonite batterica acquisita in comunita' e nelle complicanze batteriche della varicella. Quando Nurofenteen e' somministrato per il sollievo dalla febbre o dal dolore correlati a infezione, e' consigliato il monitorag gio dell'infezione. In contesti non ospedalieri, il paziente deve rivo lgersi al medico se i sintomi persistono o peggiorano. Effetti cardiov ascolari e cerebrovascolari: studi clinici suggeriscono che l'uso di i buprofene, specialmente ad alte dosi (2400 mg al giorno), puo' essere associato a un modesto incremento del rischio di eventi trombotici art eriosi (per esempio infarto del miocardio o ictus). In generale, gli s tudi epidemiologici non suggeriscono che basse dosi di ibuprofene (per esempio, <= 1200 mg al giorno) siano associate ad un aumento del risc hio di eventi trombotici arteriosi. I pazienti con ipertensione non co ntrollata, insufficienza cardiaca congestizia (II-III classe NYHA), ca rdiopatia ischemica accertata, malattia arteriosa periferica e/o malat tia cerebrovascolare devono essere trattati con ibuprofene soltanto do po attenta considerazione e si devono evitare dosi elevate (2400 mg/di e). Attenta considerazione deve essere esercitata anche prima di inizi are il trattamento a lungo termine per i pazienti con fattori di risch io per eventi cardiovascolari (es. ipertensione, iperlipidemia, diabet e mellito, fumo), soprattutto se sono necessarie dosi elevate (2400 mg /die) di ibuprofene. Sono stati segnalati casi di sindrome di Kounis i n pazienti trattati con Nurofenteen. La sindrome di Kounis e' stata de finita come sintomi cardiovascolari secondari a una reazione allergica o di ipersensibilita'- associata alla costrizione delle arterie coron arie e che puo' indurre l'infarto miocardico. Effetti gastrointestinal i. Sanguinamento gastrointestinale, ulcerazione e perforazione: durant e il trattamento con tutti i FANS, in qualsiasi momento, con o senza s intomi di preavviso o precedente storia di gravi eventi gastrointestin ali, sono stati segnalati sanguinamento gastrointestinale, ulcerazione e perforazione, che possono essere fatali. Negli anziani e in pazient i con storia di ulcera, soprattutto se complicata da emorragia o perfo razione (vedere paragrafo 4.3), il rischio di emorragia gastrointestin ale, ulcerazione o perforazione e' piu' alto all'aumentare delle dosi di FANS. Questi pazienti devono iniziare il trattamento con la piu' ba ssa dose disponibile. L'uso concomitante di agenti protettori (es. mis oprostolo o inibitori di pompa protonica) deve essere considerato per questi pazienti ed anche per pazienti che assumono in concomitanza bas se dosi di acido acetilsalicilico o altri farmaci che possono aumentar e il rischio di eventi gastrointestinali (vedere paragrafo 4.5). Pazie nti con storia di tossicita' gastrointestinale, in particolare anziani , devono riferire qualsiasi sintomo gastrointestinale inusuale (soprat tutto sanguinamento gastrointestinale) in particolare nelle fasi inizi ali del trattamento. Cautela deve essere prestata ai pazienti che assu mono farmaci concomitanti che potrebbero aumentare il rischio di ulcer azione o sanguinamento, come corticosteroidi orali, anticoagulanti com e warfarin, inibitori selettivi del reuptake della serotonina o agenti antiaggreganti come l'acido acetilsalicilico (vedere paragrafo 4.5). Quando si verifica sanguinamento o ulcerazione gastrointestinale in pa zienti che assumono Nurofenteen, il trattamento deve essere sospeso. I FANS devono essere somministrati con cautela ai pazienti con una stor ia di malattia gastrointestinale (colite ulcerosa, morbo di Crohn) poi che' tali condizioni possono essere esacerbate (vedere paragrafo 4.8). Reazioni avverse cutanee severe (SCAR): reazioni avverse cutanee seve re (SCARs), inclusi dermatite esfoliativa, eritema multiforme, sindrom e di Stevens-Johnson (SJS), necrolisi epidermica tossica (TEN), reazio ne da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (sindrome DRESS), e casi di pustolosi esantematica acuta generalizzata (AGEP), che possono essere pericolosi per la vita o fatali, sono stati segnalati in assoc iazione all'uso di ibuprofene (vedere paragrafo 4.8). La maggior parte di queste reazioni si e' verificata entro il primo mese. Se compaiono segni e sintomi suggestivi di queste reazioni, ibuprofene deve essere interrotto immediatamente e deve essere preso in considerazione un tr attamento alternativo (a seconda dei casi). La varicella puo' eccezion almente essere all'origine di complicazioni infettive gravi alla cute e ai tessuti molli. Si consiglia di evitare l'utilizzo di Nurofenteen in caso di varicella. Patologie respiratorie: in pazienti con asma bro nchiale o malattie allergiche in atto o pregresse puo' insorgere bronc ospasmo.
INTERAZIONI
Ibuprofene deve essere evitato in associazione con - Acido acetilsalic ilico (ASA): la somministrazione concomitante di ibuprofene e acido ac etilsalicilico non e' generalmente raccomandata a causa del potenziale aumento di effetti indesiderati. Altri FANS inclusi gli inibitori sel ettivi della ciclossigenasi-2: evitare l'uso concomitante di due o piu ' FANS, poiche' questo puo' aumentare il rischio di eventi avversi (ve dere paragrafo 4.4). Dati sperimentali suggeriscono che l'ibuprofene p uo' inibire competitivamente l'effetto dell'acido acetilsalicilico a b asse dosi sull'aggregazione piastrinica quando i farmaci vengono sommi nistrati contemporaneamente. Sebbene vi siano incertezze riguardanti l 'estrapolazione di questi dati alla situazione clinica, non si puo' es cludere la possibilita' che l'uso regolare a lungo termine di ibuprofe ne possa ridurre l'effetto cardioprotettivo dell'acido acetilsalicilic o a basse dosi. Nessun effetto clinico rilevante e' considerato probab ile in seguito ad un uso occasionale di ibuprofene (vedere paragrafo 5 .1). L'ibuprofene (come altri FANS) deve essere utilizzato con cautela in associazione con - Corticosteroidi: aumento del rischio di ulceraz ione o sanguinamento gastrointestinale (vedere paragrafo 4.4). Anticoa gulanti: i FANS possono aumentare gli effetti degli anticoagulanti, co me il warfarin (vedere paragrafo 4.4). Fenitoina: l'uso concomitante d i Nurofenteen con preparazioni a base di fenitoina puo' aumentare i li velli sierici di entrambe le sostanze. L'uso corretto dei farmaci (som ministrati per un periodo massimo di 4 giorni) non richiede di norma i l controllo dei livelli sierici di fenitoina. Agenti antiaggreganti e inibitori selettivi del reuptake della serotonina (SSRIs): aumento del rischio di emorragia gastrointestinale (vedi paragrafo 4.4). Antipert ensivi (ACE inibitori, beta-bloccanti e antagonisti dell'angiotensina II) e diuretici: i FANS possono far diminuire gli effetti di questi fa rmaci. In alcuni pazienti con funzione renale compromessa (per esempio pazienti disidratati o pazienti anziani con funzione renale compromes sa) la co- somministrazione di un ACE inibitore, di un beta-bloccante o di un antagonista dell'angiotensina II e di agenti che inibiscono il sistema della ciclo-ossigenasi puo' portare a un ulteriore deterioram ento della funzione renale, compresa una possibile insufficienza renal e acuta, generalmente reversibile. Quindi, la combinazione deve essere somministrata con cautela, specialmente nei pazienti anziani. I pazie nti devono essere adeguatamente idratati e deve essere preso in consid erazione il monitoraggio della funzione renale dopo l'inizio della ter apia concomitante e successivamente ad intervalli regolari. I diuretic i possono aumentare il rischio di nefrotossicita' dei FANS. Glicosidi cardiaci (Digossina): i FANS possono peggiorare l'insufficienza cardia ca, ridurre il GFR e livelli plasmatici di glicosidi. L'uso concomitan te di Nurofenteen con preparazioni a base di digossina puo' aumentare i livelli sierici di questi medicinali. L'uso corretto dei farmaci (so mministrati per un periodo massimo di 4 giorni) non richiede di norma il controllo dei livelli sierici di digossina. Ciclosporina: aumentato rischio di nefrotossicita'. Litio: esistono dimostrazioni della possi bilita' di un potenziale aumento dei livelli di litio nel sangue. L'us o corretto dei farmaci (somministrati per un periodo massimo di 4 gior ni) non richiede di norma il controllo dei livelli sierici di litio. P robenecid e sulfinpirazone: medicinali contenenti probenecid o sulfinp irazone possono ritardare l'escrezione dell'ibuprofene. Diuretici risp armiatori di potassio: la somministrazione concomitante di Nurofenteen e diuretici risparmiatori di potassio puo' portare ad iperpotassiemia (si raccomanda il controllo del potassio sierico). Metotrexato: esist ono dimostrazioni della possibilita' di un aumento dei livelli plasmat ici di metotrexato. La somministrazione di Nurofenteen nelle 24 ore pr ecedenti e successive la somministrazione di metotrexato puo' portare ad un aumento dei livelli plasmatici di metotrexato e ad un aumento de i suoi effetti tossici. Zidovudina: esistono dimostrazioni di aumentat o rischio di emartrosi ed ematoma in pazienti emofilici sieropositivi per l'HIV se trattati contemporaneamente con zidovudina e ibuprofene. Sulfaniluree: studi clinici hanno mostrato interazioni tra farmaci ant iinfiammatori non steroidei e antidiabetici (sulfoniluree). Sebbene fi nora non siano state descritte interazioni tra l'ibuprofene e le sulfa niluree, si raccomanda un controllo dei valori ematici di glucosio com e misura precauzionale durante l'assunzione concomitante. Tacrolimus: possibile aumento del rischio di nefrotossicita' quando i FANS vengono somministrati con il tacrolimus. Antibiotici chinolonici: dati proven ienti dagli studi animali indicano che i FANS possono aumentare il ris chio di convulsioni associate agli antibiotici chinolonici. I pazienti che assumono FANS e chinoloni possono avere un rischio aumentato di s viluppare convulsioni. Inibitori del CYP2C9: la somministrazione conco mitante di ibuprofene e inibitori del CYP2C9 puo' aumentare l'esposizi one all'ibuprofene (substrato del CYP2C9). In uno studio con voriconaz olo e fluconazolo (inibitori del CYP2C9), si e' osservata una aumentat a esposizione al S(+)-ibuprofene da approssimativamente l'80% al 100%. Si deve prendere in considerazione la riduzione della dose di ibuprof ene quando si somministrano concomitantemente inibitori potenti del CY P2C9, in particolar modo quando dosi elevate di ibuprofene vengono som ministrate con voriconazolo o fluconazolo.
EFFETTI INDESIDERATI
La lista dei seguenti effetti indesiderati comprende tutti gli effetti indesiderati che sono stati riconosciuti durante il trattamento con i buprofene, anche quelli osservati durante terapie prolungate ad alto d osaggio in pazienti con reumatismo. Le frequenze riportate, che si est endono oltre le segnalazioni di effetti indesiderati molto rari, si ri feriscono a brevi periodi di trattamento per dosi giornaliere fino ad un massimo di 1200 mg di ibuprofene per forme farmaceutiche orali e fi no ad un massimo di 1800 mg per le supposte. Si deve tenere in conside razione che le seguenti reazioni avverse sono prevalentemente dose-dip endenti e variano da individuo a individuo. Le reazioni avverse associ ate con la somministrazione di ibuprofene sono elencate a seguire seco ndo la classificazione per sistemi ed organi ed in base alla frequenza . Le frequenze sono definite come: molto comune (>=1/10); comune (>=1/ 100, <1/10); non comune (>=1/1.000, <1/100); raro (>=1/10.000, <1/1.00 0); molto raro (<1/10.000); non nota (la frequenza non puo' essere def inita sulla base dei dati disponibili). All'interno di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati vengono presentati in ordine d ecrescente di gravita'. Le reazioni avverse osservate piu' spesso sono di natura gastrointestinale. Le reazioni avverse sono nella maggior p arte dei casi dose-dipendenti. In particolare il rischio che si manife sti sanguinamento gastrointestinale dipende dal dosaggio e dalla durat a di trattamento. Possono verificarsi ulcere peptiche, perforazione o emorragia gastrointestinale, talvolta fatale, particolarmente negli an ziani (vedere paragrafo 4.4). In seguito a somministrazione di ibuprof ene sono state segnalate nausea, vomito, diarrea, flatulenza, stipsi, dispepsia, dolore addominale, melena, ematemesi, stomatiti ulcerative, esacerbazione di colite e morbo di Crohn (vedere paragrafo 4.4). Meno frequentemente e' stata osservata gastrite. Edema, ipertensione e ins ufficienza cardiaca sono stati segnalati in associazione al trattament o con FANS. Studi clinici suggeriscono che l'uso di ibuprofene, specia lmente ad alte dosi (2400 mg al giorno) puo' essere associato con un l ieve aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (per esempio i nfarto del miocardio o ictus) (vedere paragrafo 4.4). E' stato descrit to il peggioramento di infiammazioni correlate ad infezioni (ad esempi o sviluppo di fascite necrotizzante) associato all'uso di farmaci anti -infiammatori non steroidei. Questo e' probabilmente dovuto al meccani smo d'azione dei farmaci anti-infiammatori non steroidei. Se si manife stano o peggiorano i segni di un'infezione durante l'uso di Nurofentee n, si deve raccomandare al paziente di rivolgersi immediatamente al me dico per valutare se e' necessaria una terapia anti-infettiva/antibiot ica. Per trattamenti prolungati la conta ematica dovrebbe essere contr ollata regolarmente. Al paziente deve essere spiegato che deve informa re immediatamente il medico e sospendere l'assunzione di Nurofenteen s e si manifesta uno qualunque dei sintomi di reazioni di ipersensibilit a'; cio' puo' accadere anche al primo utilizzo, nel qual caso e' neces saria l'assistenza immediata di un medico. Il paziente deve essere ist ruito a sospendere l'assunzione del medicinale e consultare immediatam ente un medico se si manifesta un forte dolore nella parte superiore d ell'addome o melena o ematemesi. Infezioni ed infestazioni. Molto raro : e' stato descritto il peggioramento di infiammazioni correlate ad in fezioni (ad esempio sviluppo di fascite necrotizzante). In casi eccezi onali, gravi infezioni cutanee e complicazioni ai tessuti molli sono s tate riscontrate durante un'infezione da varicella; patologie del sist ema emolinfopoietico. Molto raro: disturbi dell'ematopoiesi (anemia, l eucopenia, trombocitopenia, pancitopenia, agranulocitosi). Le prime ma nifestazioni sono: febbre, mal di gola, ulcere superficiali del cavo o rale, sintomi simil - influenzali, spossatezza grave, sanguinamenti na sali e cutanei, contusioni. In questi casi si deve consigliare al pazi ente di interrompere immediatamente il medicinale, di evitare qualsias i medicinale di automedicazione contenente analgesici o antipiretici e di consultare il medico. Disturbi psichiatrici. Molto raro: reazioni psicotiche, depressione. Disturbi del sistema immunitario. Reazioni di ipersensibilita' che si manifestano con ^1 - non comune: orticaria e prurito; molto raro: gravi reazioni di ipersensibilita'. I sintomi pos sono essere: gonfiore del volto, della lingua e della laringe, dispnea , tachicardia, ipotensione (anafilassi, angioedema o shock grave), esa cerbazione dell'asma; non noto: reattivita' del tratto respiratorio ch e comprende asma, broncospasmo e dispnea. Patologie del sistema nervos o. Non comune: disturbi del sistema nervoso centrale come cefalea, cap ogiro, insonnia, agitazione, irritabilita' o stanchezza; molto raro: m eningite aseptica ^2. Patologie dell'occhio. Non comune: disturbi dell a vista. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Raro: tinnito. Patol ogie cardiache. Molto raro: insufficienza cardiaca, palpitazioni ed ed ema, infarto del miocardio; non noto: sindrome di Kounis. Patologie va scolari. Molto raro: ipertensione, vasculite. Patologie gastrointestin ali. Comune: problemi gastrointestinali, come dolori addominali, nause a e dispepsia, diarrea, flatulenza, stitichezza, bruciore di stomaco, vomito e lievi perdite di sangue nello stomaco e/o nell'intestino che in casi eccezionali possono causare anemia; non comune: ulcere gastroi ntestinali, perforazione o sanguinamento gastrointestinale, stomatiti ulcerative, peggioramento di colite o morbo di Crohn (vedere paragrafo 4.4), gastrite; molto raro: esofagiti e formazione di restringimenti membranosi nell'intestino (restringimenti intestinali simil- diaframma tici), pancreatiti. Patologie epatobiliari. Molto raro: disfunzione ep atica, danno epatico, in particolare nella terapia a lungo termine, in sufficienza epatica, epatite acuta. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: eruzioni cutanee varie; molto raro: reazion i avverse cutanee severe (SCARs) (inclusi eritema multiforme, dermatit e esfoliativa, sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi epidermica toss ica), alopecia; non nota: reazione da farmaco con eosinofilia e sintom i sistemici (sindrome DRESS), pustolosi esantematica acuta generalizza ta (AGEP), reazioni di fotosensibilita'. Patologie renali e urinarie. Raro: raramente possono verificarsi danni ai tessuti renali (necrosi p apillare) ed elevate concentrazioni di acido urico nel sangue; molto r aro: formazione di edemi, in particolare in pazienti con ipertensione arterioso o insufficienza renale, sindrome nefrotica, nefrite intersti ziale che puo' essere accompagnata da insufficienza renale; esami diag nostici. Raro: diminuzione dei livelli di emoglobina.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Gravidanza: l'inibizione della sintesi delle prostaglandine puo' colpi re negativamente la gestante e/o lo sviluppo embrionale/fetale. Dati o ttenuti da studi epidemiologici suggeriscono un aumento del rischio di aborto, malformazione cardiaca e gastroschisi dopo uso di un inibitor e della sintesi di prostaglandine durante il primo periodo di gravidan za. Il rischio assoluto di malformazioni cardiache aumentava da meno d ell'1% fino a circa l'1,5%. Il rischio potrebbe aumentare con la dose e la durata della terapia. Negli animali, la somministrazione di inibi tori della sintesi di prostaglandine ha mostrato di provocare un aumen to della perdita di pre e post-impianto e di mortalita' embrio-fetale. Inoltre, e' stato riportato un aumento di incidenza di varie malforma zioni, inclusa quella cardiovascolare, in animali a cui erano stati so mministrati inibitori di sintesi delle prostaglandine durante il perio do organogenetico. Studi sugli animali hanno mostrato tossicita' sull' apparato riproduttivo (vedere paragrafo 5.3). Dalla 20^a settimana di gravidanza in poi, l'utilizzo di ibuprofene potrebbe causare oligoidra mnios derivante da disfunzione renale fetale. Questa condizione potreb be essere riscontrata poco dopo l'inizio del trattamento ed e' in gene re reversibile con l'interruzione del trattamento. Inoltre, nel second o trimestre sono stati segnalati episodi di costrizione del dotto arte rioso successivi al trattamento, molti dei quali si sono risolti dopo l'interruzione del trattamento. Pertanto, durante il primo e il second o trimestre di gravidanza, l'ibuprofene non deve essere somministrato se non chiaramente necessario. Se usato da donne in procinto di concep imento o durante il primo e secondo trimestre di gravidanza, la dose e la durata del trattamento devono essere rispettivamente la piu' bassa e il piu' breve possibile. In seguito all'esposizione ad ibuprofene p er diversi giorni dalla 20^a settimana di gestazione in poi, dovrebbe essere considerato un monitoraggio antenatale dell'oligoidramnios e de lla costrizione del dotto arterioso. In caso di oligoidramnions o di c ostrizione del dotto arterioso, il trattamento con ibuprofene deve ess ere interrotto. Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli in ibitori della sintesi delle prostaglandine possono esporre il feto a: tossicita' cardiopolmonare (prematura costrizione/chiusura del dotto a rterioso e ipertensione polmonare), disfunzione renale che puo' progre dire a insufficienza renale con oligoidroamnios (vedere sopra); la mad re e il neonato, alla fine della gravidanza, a: possibile prolungament o del tempo di sanguinamento, un effetto antiaggregante che puo' verif icarsi anche a dosi molto basse, inibizione delle contrazioni uterine risultante in travaglio ritardato o prolungato. Conseguentemente, l'ib uprofene e' controindicato durante il terzo trimestre di gravidanza. A llattamento: l'ibuprofene e i suoi metaboliti possono passare in basse concentrazioni nel latte materno. Nessun effetto pericoloso per i neo nati e' ad oggi conosciuto, quindi per trattamenti brevi con la dose r accomandata per dolore e febbre, l'interruzione dell'allattamento non e' generalmente necessaria. Fertilita': ci sono dimostrazioni che i me dicinali che inibiscono la sintesi di ciclossigenasi/prostaglandine po ssono causare una compomissione della fertilita' femminile per effetto sull'ovulazione. Questo effetto e' reversibile dopo interruzione del trattamento.
