NUROFENKID FEBBRE D*24CPS100MG
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DENOMINAZIONE
NUROFENKID FEBBRE E DOLORE 100 MG, CAPSULE MOLLI MASTICABILI
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Farmaci antinfiammatori e antireumatici non steroidei; derivati dell'a cido propionico.
PRINCIPI ATTIVI
Ogni capsula molle masticabile contiene 100 mg di ibuprofene. Eccipien ti con effetti noti: glucosio, 358,3 mg/ capsula molle masticabile; sa ccarosio, 251,6 mg/ capsula molle masticabile; lecitina di Soia, 0,01 mg/ capsula molle masticabile. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
ECCIPIENTI
Gelatina, acqua purificata, glucosio, liquido, saccarosio, acido fumar ico (E297), sucralosio, acido citrico (E330), acesulfame K (E950), sod io edetato, glicerina, aroma all'arancia, ossido di ferro rosso (E172) , ossido di ferro giallo (E172). Inchiostro delle capsule: biossido di titanio (E171), glicole propilenico, HPMC 2910/Ipromellosa 3cP (E464) . Coadiuvanti Tecnologici: trigliceridi a catena media, lecitina (deri vata dalla soia), acido stearico.
INDICAZIONI
Il medicinale e' indicato nei bambini con peso corporeo compreso tra 2 0 kg (7 anni) e 40 kg (12 anni). Trattamento sintomatico a breve termi ne del dolore da lieve a moderato, quale ad esempio mal di denti, mal di testa, e della febbre e del dolore associati al comune raffreddore.
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipien ti elencati al paragrafo 6.1; pazienti che hanno gia' mostrato reazion i di ipersensibilita' (ad es. asma, rinite, angioedema od orticaria) i n risposta all'acido acetilsalicilico o ad altri farmaci anti-infiamma tori non steroidei (FANS); in presenza o in caso di storia di ulcera p eptica ricorrente/emorragia (due o piu' episodi distinti di dimostrata ulcerazione o sanguinamento); storia di emorragia gastrointestinale o perforazione, legata a una precedente terapia con FANS; insufficienza cardiaca grave (classe NYHA IV); insufficienza renale grave o insuffi cienza epatica grave (vedere paragrafo 4.4); ultimo trimestre di gravi danza (vedere paragrafo 4.6); questo medicinale contiene lecitina di s oia. In presenza di allergia alle arachidi o alla soia, non usare ques to medicinale. Emorragia cerebrovascolare o altri episodi di sanguinam ento attivi; disturbi non chiariti della formazione del sangue; grave disidratazione (ad es. causata da vomito, diarrea o insufficiente assu nzione di liquidi).
POSOLOGIA
Posologia: soltanto per trattamenti di breve durata. Gli effetti indes iderati possono essere minimizzati con l'uso della dose minima efficac e per la piu' breve durata di trattamento necessaria per controllare i sintomi (vedere paragrafo 4.4). Nei bambini, la dose di ibuprofene di pende dal peso corporeo, di norma 5 - 10 mg/kg di peso corporeo come d ose singola. Il dosaggio giornaliero massimo di Nurofenkid Febbre e Do lore e' di 20-30 mg/kg di peso corporeo. La dose giornaliera raccomand ata puo' essere ottenuta come segue. Peso corporeo del bambino: 20-29 kg. Eta': 7-9 anni. Dose singola: 200 mg di ibuprofene (corrispondenti a 2 capsule); dose giornaliera massima: 600 mg di ibuprofene (corrisp ondenti a 6 capsule). Peso corporeo del bambino: 30-40 kg. Eta': 10-12 anni. Dose singola: 300 mg di ibuprofene (corrispondenti a 3 capsule) ; dose giornaliera massima: 900 mg di ibuprofene (corrispondenti a 9 c apsule). Le dosi devono essere somministrate ogni 6 - 8 ore circa (opp ure con un intervallo minimo di 6 ore tra una dose e l'altra), se rich iesto. Non usare il medicinale nei bambini di eta' inferiore ai 7 anni o con peso corporeo inferiore a 20 kg. Se il medicinale deve essere s omministrato al bambino per piu' di tre giorni o in caso di peggiorame nto della sintomatologia, deve essere consultato il medico. Popolazion i particolari. Compromissione renale: nei pazienti con compromissione della funzione renale lieve o moderata non e' richiesta una riduzione della dose (per i pazienti con insufficienza renale grave, vedere para grafo 4.3). Compromissione epatica: nei pazienti con compromissione de lla funzione epatica lieve o moderata non e' richiesta una riduzione d ella dose (per i pazienti con disfunzione epatica grave, vedere paragr afo 4.3). Modo di somministrazione: per uso orale. Il prodotto deve es sere masticato prima di deglutire. Non occorre acqua.
CONSERVAZIONE
Non conservare a temperatura superiore a 25 gradi C.
AVVERTENZE
Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con l'uso della do se minima efficace per la piu' breve durata di trattamento, necessaria per controllare i sintomi (vedere i rischi gastrointestinali e cardio vascolari di seguito). I soggetti anziani presentano una maggior frequ enza di reazioni avverse ai FANS, specialmente sanguinamento e perfora zione gastrointestinale, che possono essere fatali. Apparato respirato rio: il broncospasmo puo' peggiorare in pazienti affetti da o con stor ia di asma bronchiale o patologia allergica. Altri FANS: l'uso dell'ib uprofene in concomitanza con altri FANS, inclusi gli inibitori seletti vi della cicloossigenasi-2, deve essere evitato (vedere paragrafo 4.5) . Lupus eritematoso sistemico (LES) e malattia mista del tessuto conne ttivo: i pazienti con Lupus Eritematoso Sistemico (LES) e malattia mis ta del tessuto connettivo possono presentare un aumentato rischio di m eningite asettica (vedere paragrafo 4.8). Metabolismo della porfirina: e' richiesta cautela nei pazienti con disturbi congeniti del metaboli smo della porfirina (ad es. porfiria acuta intermittente). Compromissi one renale: la compromissione renale in termini di funzionalita' renal e puo' essere ulteriormente aggravata (vedere paragrafo 4.3 e paragraf o 4.8). Vi e' un rischio di insufficienza renale nei bambini disidrata ti. In termini generali, l'assunzione abituale di analgesici, in parti colare in combinazione con piu' sostanze attive ad effetto antidolorif ico, puo' portare ad un danno renale permanente con il rischio di insu fficienza renale (nefropatia da analgesici). Compromissione epatica: d isfunzione epatica (vedere paragrafo 4.3 e paragrafo 4.8). Interventi chirurgici: e' richiesta cautela subito dopo interventi chirurgici mag giori. Allergie: si richiede cautela nei pazienti con reazioni allergi che ad altre sostanze, in quanto esiste un maggiore rischio che si ver ifichino reazioni di ipersensibilita' anche in seguito all'uso di Nuro fenkid Febbre e Dolore. Nei pazienti che soffrono di febbre da fieno, polipi nasali o disturbi respiratori ostruttivi cronici esiste un magg iore rischio di reazioni allergiche. Queste possono presentarsi sotto forma di attacchi di asma (il cosiddetto asma da analgesici), edema di Quincke od orticaria. Gravi reazioni acute di ipersensibilita' (ad es empio shock anafilattico) si osservano molto raramente. Ai primi segni di reazioni di ipersensibilita' dopo l'utilizzo di Nurofenkid Febbre e Dolore, il trattamento deve essere sospeso. Le misure necessarie dal punto di vista medico, in linea con i sintomi, devono essere intrapre se da personale specializzato. Mascheramento dei sintomi di infezioni sottostanti: Nurofenkid Febbre e Dolore puo' mascherare i sintomi di i nfezione, cosa che potrebbe ritardare l'avvio di un trattamento adegua to e peggiorare pertanto l'esito dell'infezione. Cio' e' stato osserva to nella polmonite batterica acquisita in comunita' e nelle complicanz e batteriche della varicella. Quando Nurofenkid Febbre e Dolore e' som ministrato per il sollievo dalla febbre o dal dolore correlati a infez ione, e' consigliato il monitoraggio dell'infezione. In contesti non o spedalieri, il paziente deve rivolgersi al medico se i sintomi persist ono o peggiorano. Effetti cardiovascolari e cerebrovascolari: si richi ede cautela (consultando il medico o il farmacista) prima di iniziare il trattamento nei pazienti con una storia di ipertensione e/o insuffi cienza cardiaca in quanto ritenzione idrica, ipertensione ed edema son o stati riportati in associazione alla terapia con FANS. Gli studi cli nici suggeriscono che l'uso di ibuprofene, soprattutto in dosi elevate (2400 mg al giorno) puo' essere associato ad un modesto aumento del r ischio di eventi trombotici arteriosi (ad esempio infarto del miocardi o o ictus). Nel complesso, gli studi epidemiologici non indicano che b asse dosi di ibuprofene (ad es. <= 1200 mg al giorno) siano associate ad un aumentato rischio di eventi trombotici arteriosi. I pazienti con ipertensione non controllata, insufficienza cardiaca congestizia (NYH A II- III), cardiopatia ischemica conclamata, arteriopatia periferica e/o malattia cerebrovascolare devono essere trattati con ibuprofene so lo dopo un attento esame e si devono evitare dosi elevate (2400 mg al giorno). Occorre inoltre prestare particolare attenzione prima di iniz iare il trattamento a lungo termine nei pazienti con fattori di rischi o per eventi cardiovascolari (ad es. ipertensione, iperlipidemia, diab ete mellito, fumo), soprattutto se sono richieste dosi elevate di ibup rofene (2400 mg al giorno). Sono stati segnalati casi di sindrome di K ounis in pazienti trattati con Nurofenkid Febbre e Dolore. La sindrome di Kounis e' stata definita come sintomi cardiovascolari secondari a una reazione allergica o da ipersensibilita'-associata alla costrizion e delle arterie coronarie e che puo' indurre l'infarto miocardico. Com promissione della fertilita' femminile: vi e' una limitata evidenza ch e i farmaci che inibiscono la cicloossigenasi/sintesi delle prostaglan dine possano causare una compromissione della fertilita' femminile ese rcitando un effetto sull'ovulazione. Questo e' reversibile in seguito all'interruzione del trattamento. Apparato gastrointestinale: i FANS d evono essere somministrati con cautela ai pazienti con un'anamnesi di patologie gastrointestinali (colite ulcerosa, morbo di Crohn), poiche' queste condizioni possono essere esacerbate (vedere paragrafo 4.8). S anguinamento gastrointestinale, ulcerazione o perforazione, che posson o essere fatali, sono stati riportati con tutti i FANS in qualunque mo mento durante il trattamento, con o senza sintomi di preavviso o prece dente storia di gravi eventi gastrointestinali. Il rischio di sanguina mento gastrointestinale, di ulcerazione o perforazione e' piu' elevato con l'incremento delle dosi di FANS, in pazienti con storia di ulcera , specialmente se complicata da emorragia o perforazione (vedere parag rafo 4.3) e negli anziani. Tali pazienti devono iniziare il trattament o con la piu' bassa dose disponibile. La terapia combinata con medicin ali protettori (ad es. misoprostolo o inibitori della pompa protonica) deve essere presa in considerazione per questi pazienti e, inoltre, p er i pazienti che assumono in concomitanza acido acetilsalicilico a ba sse dosi o altri medicinali che possono aumentare il rischio di eventi gastrointestinali (vedere sotto e paragrafo 4.5). Pazienti con storia di tossicita' gastrointestinale, in particolare se anziani, devono ri ferire qualsiasi sintomo addominale inusuale (soprattutto sanguinament o gastrointestinale), in particolare nelle fasi iniziali del trattamen to.
INTERAZIONI
L'ibuprofene deve essere evitato in associazione con - Altri FANS, com presi gli inibitori selettivi della ciclossigenasi-2: evitare l'uso co ncomitante di due o piu' FANS in quanto cio' puo' aumentare il rischio di effetti indesiderati (vedere paragrafo 4.4). Acido acetilsalicilic o: la somministrazione concomitante di ibuprofene e acido acetilsalici lico non e' generalmente raccomandata a causa del potenziale aumento d egli effetti indesiderati. Dati sperimentali suggeriscono che l'ibupro fene puo' inibire competitivamente l'effetto dell'acido acetilsalicili co a basse dosi sull'aggregazione piastrinica quando i due medicinali vengono somministrati contemporaneamente. Sebbene vi siano incertezze riguardanti l'applicazione di questi dati alla situazione clinica, non si puo' escludere la possibilita' che un uso regolare, a lungo termin e, di ibuprofene possa ridurre l'effetto cardioprotettivo dell'acido a cetilsalicilico a basse dosi. Nessun effetto clinico rilevante e' cons iderato probabile in seguito ad un uso occasionale di ibuprofene (vede re paragrafo 5.1). L'ibuprofene deve essere usato con cautela in assoc iazione con - Anticoagulanti: i FANS possono aumentare gli effetti deg li anticoagulanti, quali il warfarin (vedere paragrafo 4.4). Anti-iper tensivi (ACE inibitori, beta-bloccanti e antagonisti dell'angiotensina II) e diuretici: i FANS possono ridurre l'effetto di questi medicinal i. I diuretici possono aumentare il rischio di nefrotossicita' dei FAN S. In alcuni pazienti con funzione renale compromessa (ad es. pazienti disidratati o pazienti anziani con funzione renale compromessa), la c o-somministrazione di un ACE inibitore, di un beta-bloccante o di un a ntagonista dell'angiotensina II e di agenti che inibiscono la ciclo-os sigenasi puo' determinare un ulteriore peggioramento della funzione re nale, inclusa una possibile insufficienza renale acuta, solitamente re versibile. Pertanto, queste associazioni devono essere somministrate c on cautela soprattutto nei pazienti anziani. I pazienti devono essere adeguatamente idratati e deve essere preso in considerazione il monito raggio della funzione renale all'inizio della terapia concomitante e s uccessivamente su base periodica. In particolare, l'uso concomitante d i diuretici risparmiatori di potassio puo' aumentare il rischio di ipe rkaliemia. Corticosteroidi: aumento del rischio di ulcerazione o sangu inamento gastrointestinali (vedere paragrafo 4.4). Agenti antiaggregan ti e inibitori selettivi del reuptake della serotonina (SSRI): aumento del rischio di sanguinamento gastrointestinale (vedere paragrafo 4.4) . Glicosidi cardiaci: i FANS possono peggiorare l'insufficienza cardia ca, ridurre la velocita' di filtrazione glomerulare e aumentare i live lli plasmatici di glicosidi. L'uso concomitante di Nurofenkid Febbre e Dolore con medicinali a base di digossina puo' aumentare i livelli se rici della digossina. Il controllo dei livelli sierici della digossina non e' normalmente richiesto se il medicinale e' usato correttamente (per un massimo di 3 giorni). Fenitoina: l'uso concomitante di Nurofen kid Febbre e Dolore con medicinali contenenti fenitoina puo' aumentare i livelli serici di fenitoina. Il controllo dei livelli sierici della fenitoina non e' normalmente richiesto se il medicinale e' usato corr ettamente (per un massimo di 3 giorni). Litio: esistono evidenze di un potenziale aumento dei livelli plasmatici di litio in caso di co- som ministrazione con Nurofenkid Febbre e Dolore. Se usato correttamente, non e' necessario controllare le concentrazioni plasmatiche di litio. Probenecid e sulfinpirazone: i medicinali contenenti probenecid e sulf inpirazone possono ritardare l'eliminazione dell'ibuprofene. Metotrexa to: esiste l'evidenza di un potenziale aumento dei livelli plasmatici di metotrexato. L'uso di Nurofenkid Febbre e Dolore 24 ore prima o dop o la somministrazione di metotrexato puo' portare ad elevate concentra zioni di metotrexato e ad un aumento del suo effetto tossico. Ciclospo rine: aumento del rischio di nefrotossicita'. Mifepristone: i FANS non devono essere usati per 8-12 giorni dopo la somministrazione di mifep ristone in quanto i FANS possono ridurre l'effetto del mifepristone. T acrolimus: possibile aumento del rischio di nefrotossicita' quando i F ANS vengono somministrati con il tacrolimus. Zidovudina: aumento del r ischio di tossicita' ematologica in caso di somministrazione concomita nte di FANS e zidovudina. Vi sono prove di un aumento del rischio di e martrosi e di ematomi in pazienti emofilici HIV-positivi trattati cont emporaneamente con zidovudina e ibuprofene. Antibiotici chinolonici: d ati provenienti da studi condotti sugli animali indicano che i FANS po ssono aumentare il rischio di convulsioni associate all'impiego di ant ibiotici chinolonici. I pazienti che assumono FANS e chinoloni possono avere un aumentato rischio di sviluppare convulsioni. Agenti ipoglice mizzanti orali: inibizione del metabolismo dei farmaci contenenti sulf aniluree, prolungata emivita e aumento del rischio di ipoglicemia. Ami noglicosidi: i FANS possono ridurre l'escrezione di aminoglicosidi. Ba mbini: si deve prestare attenzione in caso di trattamento concomitante con ibuprofene e aminoglicosidi. Inibitori del CYP2C9: la somministra zione concomitante di ibuprofene e inibitori del CYP2C9 puo' aumentare l'esposizione all'ibuprofene (substrato del CYP2C9). In uno studio co n voriconazolo e fluconazolo (inibitori del CYP2C9), e' stato dimostra to un aumento dell'esposizione all'S (+)- ibuprofene dell'80 - 100% ci rca. Una riduzione della dose di ibuprofene deve essere considerata qu ando si somministrano contemporaneamente potenti inibitori del CYP2C9, in particolare quando dosi elevate di ibuprofene vengono somministrat e con voriconazolo o fluconazolo. Ginkgo biloba: puo' potenziare il ri schio di sanguinamento in associazione a FANS.
EFFETTI INDESIDERATI
L'elenco degli effetti indesiderati riportato qui di seguito si riferi sce a tutti gli effetti indesiderati che si sono riscontrati durante i l trattamento con ibuprofene, compresi quelli osservati durante il tra ttamento a lungo termine e ad alte dosi nei pazienti con reumatismi. L e frequenze riportate, che si presentano con incidenza superiore ai ca si molto rari, si riferiscono all'utilizzo a breve termine di dosi gio rnaliere fino a un massimo di 1200 mg di ibuprofene per la forma di do saggio orale e un massimo di 1800 mg per le supposte. Si deve tener co nto del fatto che i seguenti effetti indesiderati sono prevalentemente dose-dipendenti e variano da individuo a individuo. Le reazioni avver se associate all'uso di ibuprofene sono elencate qui si seguito second o la classificazione per sistemi ed organi e per frequenza. Le frequen ze sono definite nel modo seguente: molto comune (>=1/10), comune (>=1 /100, <1/10), non comune (>=1/1.000, <1/100), raro (>=1/10.000, <1/1.0 00), molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non puo' essere de finita sulla base dei dati disponibili). All'interno di ciascuna class e di frequenza, gli eventi avversi sono riportati in ordine decrescent e di gravita'. Le reazioni avverse piu' comunemente osservate sono di natura gastrointestinale. Le reazioni avverse dipendono nella maggior parte dei casi dalla dose, in particolare il rischio di insorgenza di emorragia gastrointestinale dipende dal dosaggio e dalla durata del tr attamento. Possono verificarsi ulcera peptica, perforazione o emorragi a gastrointestinale, a volte fatale, soprattutto negli anziani (vedere paragrafo 4.4). A seguito della somministrazione del medicinale, sono stati segnalati nausea, vomito, diarrea, flatulenza, costipazione, di spepsia, dolore addominale, melena, ematemesi, stomatite ulcerativa, p eggioramento della colite e del morbo di Crohn (vedere paragrafo 4.4). La gastrite e' stata osservata meno frequentemente. In associazione a l trattamento con FANS sono stati segnalati edema, ipertensione e insu fficienza cardiaca. Studi clinici suggeriscono che l'uso di ibuprofene , specialmente ad alte dosi (2400 mg al giorno), puo' essere associato a un modesto aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (ad e sempio, infarto del miocardio o ictus) (vedere paragrafo 4.4). Associa to all'uso di farmaci antinfiammatori non steroidei e' stato osservato un peggioramento delle infiammazioni correlate ad infezioni (ad es. s viluppo di fascite necrotizzante). Questo e' probabilmente associato a l meccanismo d'azione dei farmaci antinfiammatori non steroidei. Se i segni di un'infezione si verificano o peggiorano durante l'uso di Nuro fenkid Febbre e Dolore, si raccomanda quindi al paziente di rivolgersi immediatamente al medico, che considerera' se sia indicata una terapi a antimicrobica/antibiotica. L'emocromo deve essere controllato regola rmente nel trattamento a lungo termine. Il paziente deve essere istrui to di informare subito il medico e di sospendere il trattamento con Nu rofenkid Febbre e Dolore se si verifica uno qualsiasi dei sintomi di r eazioni da ipersensibilita'; cio' puo' accadere anche al primo utilizz o, nel qual caso e' necessario rivolgersi immediatamente a un medico. Il paziente deve essere istruito di sospendere l'assunzione del medici nale e recarsi immediatamente dal medico se compare un forte dolore ne lla parte superiore dell'addome oppure in caso di melena o ematemesi. Il paziente deve essere istruito a sospendere l'uso di Nurofenkid Febb re e Dolore e eseguire esami oftalmologici se manifesta disturbi visiv i. Infezioni e infestazioni. Molto raro: peggioramento di infiammazion i correlate ad infezioni (ad es. Sviluppo di fascite necrotizzante). I n casi eccezionali, possono verificarsi infezioni cutanee gravi e comp licazioni a carico dei tessuti molli durante un'infezione da varicella . Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto raro: disturbi dell'em atopoiesi (anemia, leucopenia, trombocitopenia, pancitopenia, agranulo citosi). I primi segni possono essere: febbre, mal di gola, ulcere sup erficiali della bocca, sintomi simil-influenzali, spossatezza grave, e pistassi, sanguinamento cutaneo ed ecchimosi. In questi casi, si deve consigliare al paziente di interrompere l'assunzione del farmaco, di e vitare l'automedicazione con analgesici o antipiretici e di consultare il medico. Disturbi del sistema immunitario. Reazioni di ipersensibil ita' caratterizzate da ^1 - non comune: orticaria e prurito; molto rar o: gravi reazioni di ipersensibilita'. I sintomi possono essere: gonfi ore del volto, della lingua e della laringe, dispnea, tachicardia, ipo tensione (anafilassi, angioedema o shock grave), esacerbazione dell'as ma; non nota: reattivita' delle vie respiratorie che comprende asma, b roncospasmo o dispnea. Disturbi psichiatrici. Molto raro: reazioni psi cotiche, depressione. Patologie del sistema nervoso. Non comune: distu rbi del sistema nervoso centrale, quali cefalea, capogiri, insonnia, a gitazione, irritabilita' o stanchezza; molto raro: meningite asettica ^2. Patologie dell'occhio. Non comune: disturbi visivi. Patologie dell 'orecchio e del labirinto. Raro: tinnito, perdite dell'udito. Patologi e cardiache. Molto raro: insufficienza cardiaca, palpitazioni, infarto del miocardio; non nota: sindrome di Kounis. Patologie vascolari. Mol to raro: ipertensione, vasculite. Patologie gastrointestinali. Comune: disturbi gastrointestinali come dolore addominale, nausea e dispepsia , diarrea, flatulenza, costipazione, bruciore di stomaco, vomito, liev i perdite di sangue a livello gastrointestinale che in casi eccezional i possono causare anemia; non comune: ulcere gastrointestinali, perfor azione o sanguinamento gastrointestinale, stomatite ulcerativa, peggio ramento della colite e del morbo di Crohn (vedere paragrafo 4.4), gast rite; molto raro: esofagite, formazione di stenosi intestinali simil- diaframmatiche, pancreatite. Patologie epatobiliari. Molto raro: disfu nzione epatica, danno epatico, specialmente in caso di terapia prolung ata, insufficienza epatica, epatite acuta. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: eruzioni cutanee di varia natura; mo lto raro: reazioni avverse cutanee severe (SCAR) (inclusi eritema mult iforme, dermatite esfoliativa, sindrome di Stevens- Johnson, e necroli si epidermica tossica), alopecia; non nota: reazione da farmaco con eo sinofilia e sintomi sistemici (sindrome DRESS), pustolosi esantematica acuta generalizzata (AGEP), reazioni di fotosensibilita'. Patologie r enali e urinarie. Raro: danni al tessuto renale (necrosi papillare), e levate concentrazioni di urea nel sangue; elevate concentrazioni di ac ido urico nel sangue; molto raro: formazione di edemi, soprattutto nei pazienti con ipertensione arteriosa o insufficienza renale, sindrome nefrotica, nefrite interstiziale, che puo' essere accompagnata da insu fficienza renale acuta.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Gravidanza: l'inibizione della sintesi delle prostaglandine puo' influ ire negativamente sulla gravidanza e/o sullo sviluppo embrio/fetale. R isultati di studi epidemiologici indicano un aumento del rischio di ab orto spontaneo, di malformazioni cardiache e di gastroschisi, dopo l'u so di un inibitore della sintesi delle prostaglandine nelle prime fasi della gravidanza. Il rischio assoluto di malformazioni cardiovascolar i era aumentato da meno dell'1% fino a circa l'1,5%. Si ritiene che il rischio aumenti con l'aumentare della dose e della durata della terap ia. Negli animali, la somministrazione di un inibitore della sintesi d elle prostaglandine ha mostrato di determinare un aumento della perdit a pre- e post-impianto e della mortalita' embrio-fetale. Inoltre, un a umento dell'incidenza di varie malformazioni, incluse quelle cardiovas colari, e' stato segnalato in animali trattati con un inibitore della sintesi delle prostaglandine durante il periodo di organogenesi. Dalla 20^a settimana di gravidanza in poi, l'utilizzo di ibuprofene potrebb e causare oligoidramnios derivante da disfunzione renale fetale. Quest a condizione potrebbe essere riscontrata poco dopo l'inizio del tratta mento ed e' in genere reversibile con l'interruzione del trattamento. Inoltre, nel secondo trimestre sono stati segnalati episodi di costriz ione del dotto arterioso successivi al trattamento, molti dei quali si sono risolti dopo l'interruzione del trattamento. Pertanto, durante i l primo e il secondo trimestre di gravidanza, l'ibuprofene non deve es sere somministrato se non in casi strettamente necessari. Se l'ibuprof ene viene utilizzato da una donna che intende concepire o durante il p rimo e il secondo trimestre di gravidanza, la dose deve essere mantenu ta la piu' bassa possibile e la durata del trattamento deve essere la piu' breve possibile. In seguito all'esposizione ad ibuprofene per div ersi giorni dalla 20^a settimana di gestazione in poi, dovrebbe essere considerato un monitoraggio antenatale dell'oligoidramnios e della co strizione del dotto arterioso. In caso di oligoidramnions o di costriz ione del dotto arterioso, il trattamento con ibuprofene deve essere in terrotto. Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitor i della sintesi delle prostaglandine possono esporre il feto a: tossic ita' cardiopolmonare (prematura costrizione/chiusura del dotto arterio so e ipertensione polmonare), disfunzione renale, che puo' peggiorare fino a insufficienza renale con oligo-idroamniosi (vedere sopra); la m adre e il neonato, alla fine della gravidanza, a: possibile prolungame nto del tempo di sanguinamento, un effetto antiaggregante che puo' ver ificarsi anche a dosi molto basse, inibizione delle contrazioni uterin e che puo' determinare un ritardo o un prolungamento del travaglio. Di conseguenza, l'ibuprofene e' controindicato durante il terzo trimestr e di gravidanza (vedere paragrafo 4.3). Allattamento: l'ibuprofene e i suoi metaboliti passano nel latte materno solo in basse concentrazion i. Dato che ad oggi non sono noti effetti nocivi sui lattanti, per un trattamento di breve durata alla dose consigliata non e' necessario in terrompere l'allattamento al seno. Fertilita': esiste qualche evidenza che i farmaci che inibiscono la ciclo-ossigenasi/la sintesi delle pro staglandine possano compromettere la fertilita' femminile per effetto sull'ovulazione. Questo effetto e' reversibile dopo l'interruzione del trattamento.
