NUROFEN FEBBRE D*BB100MG/5ML A
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DENOMINAZIONE
NUROFEN FEBBRE E DOLORE BAMBINI 100MG/5ML SOSPENSIONE ORALE SENZA ZUCC HERO
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Farmaci antinfiammatori/antireumatici non steroidei, derivati dell'aci do propionico.
PRINCIPI ATTIVI
Nurofen Febbre e Dolore Bambini 100mg/5ml Sospensione Orale. Ogni ml d i sospensione orale contiene il principio attivo: ibuprofene 20 mg. Ec cipienti con effetti noti: maltitolo liquido, propilene glicole (prese nte nell'aroma fragola), amido di frumento (presente nell'aroma aranci a) e sodio. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6 .1.
ECCIPIENTI
Nurofen Febbre e Dolore Bambini 100mg/5ml sospensione orale gusto aran cia senza zucchero: polisorbato 80, glicerina, sciroppo di maltitolo, saccarina sodica, acido citrico, sodio citrato, gomma di xanthan, sodi o cloruro, aroma arancia, bromuro di domifene, acqua depurata. Nurofen Febbre e Dolore Bambini 100mg/5ml sospensione orale gusto fragola sen za zucchero: polisorbato 80, glicerina, sciroppo di maltitolo, saccari na sodica, acido citrico, sodio citrato, gomma di xanthan, sodio cloru ro, aroma fragola, bromuro di domifene, acqua depurata.
INDICAZIONI
Trattamento sintomatico della febbre, inclusa febbre post-vaccinazione , e del dolore lieve o moderato (come ad es. mal di testa, mal di dent i, mal di gola, mal d' orecchie).
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
Ipersensibilita' all'ibuprofene o ad uno qualsiasi degli eccipienti el encati al paragrafo 6.1; bambini di eta' inferiore a 3 mesi o di peso inferiore a 5,6 kg; il medicinale e' controindicato in pazienti che mo strano o hanno precedentemente mostrato ipersensibilita' (es. asma, ri nite, angioedema o orticaria) all'acido acetilsalicilico o ad altri an algesici, antipiretici, antinfiammatori non steroidei (FANS), in parti colare quando l'ipersensibilita' e' associata a poliposi nasale e asma ; ulcera peptica attiva; grave insufficienza renale o epatica (vedere paragrafo 4.4); severa insufficienza cardiaca (vedere paragrafo 4.4); storia di emorragia gastrointestinale o perforazione, relativa a prece denti terapie a base di FANS storia di emorragia / ulcera peptica rico rrente (due o piu' episodi distinti di dimostrata ulcerazione o sangui namento); uso concomitante di FANS, compresi gli inibitori specifici d ella COX-2; pazienti con storia di sanguinamento cerebrovascolare o al tro sanguinamento attivo; pazienti con disturbi non chiariti della for mazione del sangue; pazienti con grave disidratazione (causata da vomi to, diarrea o insufficiente assunzione di liquidi); durante l'ultimo t rimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.6).
POSOLOGIA
Posologia: la dose giornaliera e' strutturata in base al peso ed all'e ta' del paziente. Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con l'uso della dose minima efficace per la durata di trattamento piu' breve possibile necessaria per controllare i sintomi (vedere paragraf o 4.4). Nei bambini di eta' compresa tra 3 e 6 mesi limitare la sommin istrazione a quelli di peso superiore ai 5,6 kg. Modo di somministrazi one: la somministrazione orale a lattanti e bambini di eta' compresa f ra 3 mesi e 12 anni dovrebbe avvenire mediante siringa dosatrice o cuc chiaino dosatore forniti con il prodotto. I pazienti che soffrono di p roblemi di stomaco possono assumere il medicinale durante i pasti. La dose giornaliera di 20-30 mg/kg di peso corporeo, suddivisa 3 volte al giorno ad intervalli di 6-8 ore, puo' essere somministrata sulla base dello schema che segue (non superare le dosi consigliate). La scala g raduata presente sul corpo della siringa riporta in evidenza le tacche per i diversi dosaggi; in particolare la tacca da 2,5 ml corrisponden te a 50 mg di ibuprofene e la tacca da 5 ml corrispondente a 100 mg di ibuprofene. Il cucchiaino dosatore riporta due tacche per due diversi dosaggi: la tacca da 2,5 ml corrispondente a 50 mg di ibuprofene e la tacca da 5 ml corrispondente a 100 mg di ibuprofene. Peso: da 5,6 kg. Eta' indicativa: 3 - 6 mesi; dose singola in ml: 2,5 ml. Peso: da 7 k g. Eta' indicativa: 6 - 12 mesi; dose singola in ml: 2,5 ml. Peso: da 10 kg. Eta' indicativa: 1 - 3 anni; dose singola in ml: 5 ml. Peso: da 15 kg. Eta' indicativa: 4 - 6 anni; dose singola in ml: 7,5 ml (5 ml + 2,5 ml). Peso: da 20 kg. Eta' indicativa: 7 - 9 anni; dose singola i n ml: 10 ml. Peso: da 28 a 43 kg. Eta' indicativa: 10 - 12 anni; dose singola in ml: 15 ml. Numero massimo di somministrazioni/giorno: 3 nel le 24 ore. Nel caso di febbre post-vaccinazione riferirsi al dosaggio giornaliero raccomandato nello schema sopra riportato. Il prodotto e' inteso per trattamenti di breve durata. Nei lattanti di eta' compresa tra 3 e 5 mesi deve essere consultato il medico qualora i sintomi pers istano per un periodo superiore alle 24 ore o nel caso di peggiorament o della sintomatologia. Nel caso l'uso del medicinale sia necessario p er piu' di 3 giorni nei lattanti e nei bambini di eta' superiore ai 6 mesi e negli adolescenti, o nel caso di peggioramento della sintomatol ogia deve essere consultato un medico. Istruzioni per l'utilizzo della siringa dosatrice: 1. Svitare il tappo spingendolo verso il basso e g irandolo verso sinistra. 2. Introdurre a fondo la punta della siringa nel foro del sottotappo. 3. Agitare bene. 4. Capovolgere il flacone, q uindi, tenendo saldamente la siringa, tirare delicatamente lo stantuff o verso il basso facendo defluire la sospensione nella siringa fino al la tacca corrispondente alla dose desiderata. 5. Rimettere il flacone in posizione verticale e rimuovere la siringa ruotandola delicatamente . 6. Introdurre la punta della siringa nella bocca del bambino, ed ese rcitare una lieve pressione sullo stantuffo per far defluire la sospen sione. 7. Dopo l'uso avvitare il tappo per chiudere il flacone e lavar e la siringa con acqua calda. Lasciarla asciugare, tenendola fuori dal la portata e dalla vista dei bambini.
CONSERVAZIONE
Nessuna Particolare.
AVVERTENZE
Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con l'uso della pi u' bassa dose efficace per la piu' breve durata possibile di trattamen to che occorre per controllare i sintomi (vedere i paragrafi sottostan ti sui rischi gastrointestinali e cardiovascolari). Altri FANS: l'uso di Nurofen Febbre e Dolore deve essere evitato in concomitanza di FANS , inclusi gli inibitori selettivi della COX-2. Gli analgesici, antipir etici, antinfiammatori non steroidei possono causare reazioni di ipers ensibilita', potenzialmente gravi (reazioni anafilattoidi), anche in s oggetti non precedentemente esposti a questo tipo di farmaci. Il risch io di reazioni di ipersensibilita' dopo assunzione di ibuprofene e' ma ggiore nei soggetti che abbiano presentato tali reazioni dopo l'uso di altri analgesici, antipiretici, antinfiammatori non steroidei e nei s oggetti con iperreattivita' bronchiale (asma), febbre da fieno, polipo si nasale, patologie respiratorie ostruttive croniche o precedenti epi sodi di angioedema (vedere paragrafo 4.2 e paragrafo 4.8). Effetti gas trointestinali (GI). Emorragia gastrointestinale, ulcerazione e perfor azione: durante il trattamento con tutti i FANS, in qualsiasi momento, con o senza sintomi di preavviso o precedente storia di gravi eventi gastrointestinali, sono state riportate emorragia gastrointestinale, u lcerazione e perforazione, che possono essere fatali. Anziani: i pazie nti anziani hanno un aumento della frequenza di reazioni avverse ai FA NS, specialmente emorragie e perforazioni gastrointestinali, che posso no essere fatali (vedere paragrafo 4.2). Negli anziani e in pazienti c on storia di ulcera, soprattutto se complicata da emorragia o perforaz ione (vedere paragrafo 4.3), il rischio di emorragia gastrointestinale , ulcerazione o perforazione e' piu' alto con dosi aumentate di FANS. Questi pazienti devono iniziare il trattamento con la piu' bassa dose disponibile. L'uso concomitante di agenti protettori (es. misoprostolo o inibitori di pompa protonica) deve essere considerato per questi pa zienti ed anche per pazienti che assumono basse dosi di aspirina o alt ri farmaci che possono aumentare il rischio di eventi gastrointestinal i (vedere paragrafo 4.5). Pazienti con storia di tossicita' gastrointe stinale, in particolare anziani, devono riferire qualsiasi sintomo gas trointestinale inusuale (soprattutto emorragia gastrointestinale) in p articolare nelle fasi iniziali del trattamento. Cautela deve essere pr estata ai pazienti che assumono farmaci concomitanti che potrebbero au mentare il rischio di ulcerazione o sanguinamento, come corticosteroid i orali, anticoagulanti come warfarin, inibitori selettivi del reuptak e della serotonina o agenti antiaggreganti come l'acido acetilsalicili co (aspirina) (vedere paragrafo 4.5). Quando si verifica emorragia o u lcerazione gastrointestinale in pazienti che assumono Nurofen Febbre e Dolore, il trattamento deve essere sospeso. I FANS devono essere somm inistrati con cautela ai pazienti con una storia di malattia gastroint estinale (colite ulcerosa, morbo di Crohn) poiche' tali condizioni pos sono essere esacerbate (vedere paragrafo 4.8). Effetti dermatologici. Reazioni avverse cutanee severe (SCAR): reazioni avverse cutanee sever e (SCAR), inclusi dermatite esfoliativa, eritema multiforme, sindrome di Stevens- Johnson (SJS), necrolisi epidermica tossica (TEN), reazion e da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (sindrome DRESS), e c asi di pustolosi esantematica acuta generalizzata (AGEP), che possono essere pericolosi per la vita o fatali, sono stati segnalati in associ azione all'uso di ibuprofene (vedere paragrafo 4.8). La maggior parte di queste reazioni si e' verificata entro il primo mese. Se compaiono segni e sintomi suggestivi di queste reazioni, ibuprofene deve essere interrotto immediatamente e deve essere preso in considerazione un tra ttamento alternativo (a seconda dei casi). Mascheramento dei sintomi d i infezioni sottostanti: Nurofen Febbre e Dolore puo' mascherare i sin tomi di infezione, cosa che potrebbe ritardare l'avvio di un trattamen to adeguato e peggiorare pertanto l'esito dell'infezione. Cio' e' stat o osservato nella polmonite batterica acquisita in comunita' e nelle c omplicanze batteriche della varicella. Quando Nurofen Febbre e Dolore e' somministrato per il sollievo dalla febbre o dal dolore correlati a infezione, e' consigliato il monitoraggio dell'infezione. In contesti non ospedalieri, il paziente deve rivolgersi al medico se i sintomi p ersistono o peggiorano. La varicella puo' eccezionalmente essere all'o rigine di complicazioni infettive gravi alla cute e ai tessuti molli. Ad oggi, non si puo' escludere il contributo dei FANS nel peggiorament o di tali infezioni, pertanto si consiglia di evitare l'utilizzo di Nu rofen Febbre e Dolore in caso di varicella. Effetti cardiovascolari e cerebrovascolari: sono stati segnalati casi di sindrome di Kounis in p azienti trattati con Nurofen Febbre e Dolore. La sindrome di Kounis e' stata definita come sintomi cardiovascolari secondari ad una reazione allergica o di ipersensibilita'-associata alla costrizione delle arte rie coronarie e che puo' indurre l'infarto miocardico. Cautela e' rich iesta (discutere con il proprio medico o farmacista) prima di iniziare il trattamento nei pazienti con anamnesi positiva per ipertensione e/ o insufficienza cardiaca poiche' in associazione al trattamento con i FANS sono stati riscontrati ritenzione di liquidi, ipertensione ed ede ma. Studi clinici e dati epidemiologici suggeriscono che l'uso di ibup rofene, specialmente ad alti dosaggi (2400 mg/die) e per trattamenti d i lunga durata, puo' essere associato ad un modesto aumento del rischi o di eventi trombotici arteriosi (es. infarto del miocardio o ictus). In generale, gli studi epidemiologici non suggeriscono che basse dosi di ibuprofene (es. <= 1200 mg/die) siano associati ad un aumento del r ischio di infarto del miocardio. I pazienti con ipertensione non contr ollata, insufficienza cardiaca congestizia, cardiopatia ischemica acce rtata, malattia arteriosa periferica e/o malattia cerebrovascolare dev ono essere trattati con ibuprofene soltanto dopo attenta considerazion e. Analoghe considerazioni devono essere effettuate prima di iniziare un trattamento di lunga durata in pazienti con fattori di rischio per eventi cardiovascolari (es. ipertensione, iperlipidemia, diabete melli to, fumo). Patologie renali: in generale, l'uso abituale di analgesici , specialmente la combinazione di differenti sostanze analgesiche, puo ' provocare lesioni renali permanenti, con rischio di insufficienza re nale (nefropatia da analgesici). Nei bambini e negli adolescenti disid ratati esiste il rischio di alterazione della funzionalita' renale (ve dere paragrafo 4.3 e 4.8).
INTERAZIONI
L'ibuprofene deve essere evitato in associazione con - Acido acetilsal icilico: la somministrazione concomitante di ibuprofene e acido acetil salicilico non e' generalmente raccomandata a causa del potenziale aum ento degli effetti indesiderati. Dati sperimentali indicano che l'ibup rofene puo' inibire gli effetti dell'acido acetilsalicilico a bassa do se sull'aggregazione piastrinica quando i farmaci sono somministrati i n concomitanza. Tuttavia, l'esiguita' dei dati e le incertezze relativ e all'applicazione dei dati estrapolati ex vivo alla situazione clinic a non permettono di trarre delle conclusioni definitive sull'uso regol are di ibuprofene; sono improbabili effetti clinicamente rilevanti der ivanti dall'uso occasionale dell'ibuprofene (vedere paragrafo 5.1). Al tri FANS inclusi gli inibitori selettivi della ciclossigenasi-2: evita re l'uso contemporaneo di due o piu' analgesici, antipiretici, antinfi ammatori non steroidei: aumento del rischio di effetti indesiderati (v edere paragrafo 4.4). L'ibuprofene deve essere utilizzato con cautela in associazione con corticosteroidi: aumento del rischio di ulcerazion e o emorragia gastrointestinale (vedere paragrafo 4.4); antibiotici ch inolonici: dati provenienti dagli studi su animali indicano che i FANS possono aumentare il rischio di convulsioni associate agli antibiotic i chinolonici. I pazienti che assumono FANS e chinoloni possono avere un rischio aumentato di sviluppare convulsioni; anticoagulanti, come i l warfarin: i FANS possono aumentare gli effetti degli anticoagulanti (vedere paragrafo 4.4); agenti antiaggreganti e inibitori selettivi de l reuptake della serotonina (SSRIs): aumento del rischio di emorragie gastrointestinali (vedere paragrafo 4.4); fenitoina: l'uso concomitant e di Nurofen Febbre e Dolore con la fenitoina puo' aumentare i livelli sierici di questi medicinali. L'uso corretto dei farmaci (somministra ti per un periodo massimo di 3 giorni) non richiede di norma il contro llo dei livelli sierici di fenitoina. Antidiabetici: e' possibile un a umento dell'effetto ipoglicemizzante delle sulfaniluree. Nel caso di t rattamento simultaneo, si raccomanda il monitoraggio dei livelli di gl ucosio nel sangue. Antivirali, come ritonavir: possibile aumento della concentrazione dei FANS; ciclosporina: aumentato rischio di nefrotoss icita'; mifepristone: i FANS non devono essere somministrati negli 8-1 2 giorni successivi all'assunzione di mifepristone poiche' possono rid urne l'efficacia; citotossici, come metotressato: riduzione dell'escre zione (aumentato rischio di tossicita'); litio: riduzione dell'escrezi one (aumentato rischio di tossicita'); tacrolimus: aumentato rischio d i nefrotossicita'; uricosurici, come probenecid e sulfinpirazone: rall entano l'escrezione dei FANS (aumento delle concentrazioni plasmatiche ); metotrexato: potenziale aumento della concentrazione plasmatica di metotrexato; zidovudina: aumento del rischio di tossicita' ematica qua ndo i FANS vengono utilizzati in associazione alla zidovudina. Esiston o dimostrazioni di aumentato rischio di emartrosi ed ematomi in emofil ici HIV (+) se trattati contemporaneamente con zidovudina e ibuprofene ; anti-ipertensivi, (ACE inibitori e antagonisti dell'angiotensina II) e diuretici: i FANS possono ridurre l'effetto dei diuretici e di altr i farmaci antiipertensivi. In alcuni pazienti con funzione renale comp romessa (per esempio pazienti disidratati o pazienti anziani con funzi one renale compromessa) la co-somministrazione di un ACE inibitore o d i un antagonista dell'angiotensina II e di agenti che inibiscono il si stema della ciclo-ossigenasi puo' portare a un ulteriore deteriorament o della funzione renale, che comprende una possibile insufficienza ren ale acuta, generalmente reversibile. Queste interazioni devono essere considerate in pazienti che assumono Nurofen Febbre e Dolore in concom itanza con ACE inibitori o antagonisti dell'angiotensina II. Quindi, l a combinazione deve essere somministrata con cautela, specialmente nei pazienti anziani. I pazienti devono essere adeguatamente idratati e d eve essere preso in considerazione il monitoraggio della funzione rena le dopo l'inizio della terapia concomitante e periodicamente. Diuretic i risparmiatori di potassio: la somministrazione concomitante di Nurof en Febbre e Dolore e diuretici risparmiatori di potassio puo' portare ad iperpotassiemia. Inibitori del CYP2C9: la somministrazione concomit ante di ibuprofene e di inibitori del CYP2C9 puo' aumentare l'esposizi one all'ibuprofene (substrato del CYP2C9). In uno studio con voriconaz olo e fluconazolo (inibitori del CYP2C9), e' stata dimostrata un'aumen tata esposizione al S(+)-ibuprofene da approssimativamente l'80% al 10 0%. Si deve prendere in considerazione la riduzione della dose di ibup rofene quando si somministrano contemporaneamente forti inibitori del CYP2C9, in particolar modo quando dosi elevate di ibuprofene vengono s omministrate con voriconazolo o fluconazolo. Glicosidi cardiaci (Digos sina): i FANS possono peggiorare l'insufficienza cardiaca, ridurre il VGF (velocita' di filtrazione glomerulare) e aumentare i livelli plasm atici di glicosidi.
EFFETTI INDESIDERATI
La lista dei seguenti effetti indesiderati comprende tutti quelli che sono stati riconosciuti durante il trattamento con ibuprofene per brev i periodi di trattamento e per dosi giornaliere fino ad un massimo di 1200 mg. In caso di terapie per patologie croniche o prolungate ad alt o dosaggio possono manifestarsi altri effetti indesiderati. Le reazion i avverse associate con la somministrazione di ibuprofene sono elencat e a seguire secondo la classificazione per sistemi ed organi ed in bas e alla frequenza. Le frequenze sono definite come: molto comune (>= 1/ 10); comune (>= 1/100, <1/10); non comune (>= 1/1.000, <1/100); raro ( >= 1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000); non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). All'intern o di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati vengono pr esentati in ordine decrescente di gravita'. Infezioni ed infestazioni. Raro: cistite, rinite; molto raro: peggioramento di infiammazioni cor relate ad infezioni (ad esempio sviluppo di fascite necrotizzante), in casi eccezionali gravi infezioni cutanee e complicazioni ai tessuti m olli sono state riscontrate durante un'infezione da varicella. Patolog ie del sistema emolinfopoietico. Molto raro: disturbi dell'ematopoiesi ^1. Disturbi del sistema immunitario. Non comune: reazioni di ipersen sibilita' che si manifestano con orticaria e prurito ^2; molto raro: g ravi reazioni di ipersensibilita' che includono gonfiore del volto, de lla lingua e della laringe, dispnea, tachicardia, ipotensione (anafila ssi, angioedema o shock grave), esacerbazione dell'asma. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Non nota: ritenzione di liquidi e dimi nuzione dell'appetito ^3. Disturbi psichiatrici. Non nota: irritabilit a'; raro: depressione, insonnia, difficolta' di concentrazione, labili ta' emotiva, disturbi uditivi. Patologie del sistema nervoso. Non comu ne: cefalea, vertigini, sonnolenza, convulsioni, agitazione, stanchezz a; molto raro: meningite aseptica ^4; raro: emorragia cerebrovascolare . Patologie dell'occhio. Raro: secchezza oculare; non comune: disturbi visivi. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non nota: tinnito. P atologie cardiache. Molto raro: infarto del miocardio; non nota: insuf ficienza cardiaca ed edema ^5, sindrome di Kounis; raro: palpitazioni. Patologie vascolari. Non nota: ipertensione ^5 e shock. Patologie res piratorie, toraciche e mediastiniche. Non nota: reattivita' del tratto respiratorio che comprende asma, ostruzione alla laringe, broncospasm o o apnea, dispnea. Patologie gastrointestinali. Non comune: dolori ad dominali, nausea e dispepsia ^6; raro: diarrea, flatulenza, secchezza delle fauci, costipazione e vomito; molto raro: ulcera peptica, perfor azione o sanguinamento gastrointestinale, melena e ematemesi ^7, ulcer azioni della bocca e gastrite; non nota: esacerbazione di colite e del morbo di Crohn ^8, pancreatite, duodenite, esofagite. Patologie epato biliari. Molto raro: disfunzione epatica, epatite, ittero, sindrome ep atorenale, necrosi epatica, insufficienza epatica. Patologie della cut e e del tessuto sottocutaneo. Non comune: eruzioni cutanee varie ^2; m olto raro: reazioni avverse cutanee severe (SCAR) (inclusi dermatite e sfoliativa, sindrome di Stevens-Johnson, eritema multiforme e necrolis i epidermica tossica ^2); raro: dermatite esfoliativa, alopecia, reazi oni di fotosensibilita'; non nota: reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (sindrome DRESS), pustolosi esantematica acuta ge neralizzata (AGEP). Patologie renali e urinarie. Raro: necrosi tubular e, glomerulo nefrite, poliuria, ematuria; molto raro: insufficienza re nale acuta ^9. Esami diagnostici. Raro: diminuzione dei livelli di ema tocrito; molto raro: diminuzione dei livelli di emoglobina. Descrizion e di alcune reazioni avverse. ^1 Disturbi dell'ematopoiesi incluso ane mia, anemia aplastica, anemia emolitica (positivita' al Coombs test), leucopenia, neutropenia, trombocitopenia (con o senza porpora), eosino filia, pancitopenia e agranulocitosi. I primi sintomi possono essere: febbre, mal di gola, ulcere superficiali della bocca, sintomi simil-in fluenzali, marcato affaticamento, epistassi ed emorragia. In questi ca si si deve consigliare al paziente di interrompere immediatamente il m edicinale, di evitare qualsiasi farmaco di automedicazione contenente analgesici o antipiretici e di consultare il medico. Raramente insuffi cienza cardiaca congestizia in pazienti con funzioni cardiache comprom esse. ^2 Reazioni di ipersensibilita': queste reazioni comprendono a) reazioni allergiche non specifiche e anafilassi, febbre, brividi, b) r eattivita' del tratto respiratorio che comprende asma, asma aggravata, broncospasmo (vedere paragrafo 4.3 e 4.4) o dispnea o c) diverse pato logie cutanee che includono varie eruzioni cutanee (anche di natura ma culo papulare), prurito, orticaria con o senza angioedema, porpora, an gioedema e molto raramente, dermatiti bollose ed esfoliative che inclu dono necrolisi epidermica tossica, sindrome di Stevens-Johnson ed erit ema multiforme. ^3 Diminuzione dell'appetito: in generale si risolve r apidamente alla sospensione del trattamento (vedere paragrafo 4.4). ^4 Il meccanismo patogenetico della meningite asettica indotta da farmac i non e' completamente conosciuto. Tuttavia i dati disponibili sulla m eningite asettica correlata alla somministrazione di FANS inducono a p ensare ad una reazione immune (dovuta a una relazione temporale con l' assunzione del medicinale e alla scomparsa di sintomi dopo la sospensi one del trattamento). Da notare, singoli casi di sintomi di meningite asettica (come torcicollo, collo intorpidito, cefalea, nausea, vomito, febbre e disorientamento) sono stati osservati durante il trattamento con ibuprofene in pazienti con patologie autoimmuni (come lupus eritr omatoso sistemico, malattia mista del connettivo). ^5 Insufficienza ca rdiaca ed edema: studi clinici e dati epidemiologici suggeriscono che l'uso di ibuprofene, specialmente ad alti dosaggi (2400 mg/die) e per trattamenti di lunga durata, puo' essere associato ad un modesto aumen to del rischio di eventi trombotici arteriosi (es. infarto del miocard io o ictus) (vedere paragrafo 4.4). Insufficienza cardiaca congestizia in pazienti con funzioni cardiache compromesse. ^6 Gli eventi avversi piu' comunemente osservati sono di natura gastrointestinale. I distur bi gastrici possono essere ridotti assumendo il medicinale a stomaco p ieno. ^7 Possono verificarsi ulcere peptiche, perforazione o emorragia gastrointestinale, melena ed ematemesi a volte fatale. ^8 Esacerbazio ne di colite e morbo di Crohn (vedere paragrafo 4.4). ^9 Insufficienza renale acuta specialmente in caso di terapie di lunga durata, associa ta ad aumento dei livelli di urea nel siero ed edema.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
E' improbabile che soggetti di eta' inferiore a 12 anni vadano incontr o a gravidanza, o allattino al seno. Peraltro, in tali circostanze bis ogna tenere presente le seguenti considerazioni. Gravidanza: l'inibizi one della sintesi di prostaglandine puo' interessare negativamente la gravidanza e/o lo sviluppo embrio/fetale. Risultati di studi epidemiol ogici suggeriscono un aumentato rischio di aborto e di malformazione c ardiaca e di gastroschisi dopo l'uso di un inibitore della sintesi di prostaglandine nelle prime fasi della gravidanza. Il rischio assoluto di malformazioni cardiache aumentava da meno dell'1% fino a circa l'1, 5%. E' stato ritenuto che il rischio aumenti con la dose e la durata d ella terapia. Negli animali, la somministrazione di inibitori della si ntesi di prostaglandine ha mostrato di provocare un aumento della perd ita di pre e post-impianto e di mortalita' embrione-fetale. Inoltre, u n aumento di incidenza di varie malformazioni, inclusa quella cardiova scolare, e' stato riportato in animali a cui erano stati somministrati inibitori di sintesi delle prostaglandine durante il periodo organoge netico. Dalla 20^a settimana di gravidanza in poi, l'utilizzo di ibupr ofene potrebbe causare oligoidramnios derivante da disfunzione renale fetale. Questa condizione potrebbe essere riscontrata poco dopo l'iniz io del trattamento ed e' in genere reversibile con l'interruzione del trattamento. Inoltre, sono stati riportati casi di costrizione del dot to arterioso in seguito al trattamento nel secondo trimestre, la maggi or parte dei quali risolti dopo la sospensione del trattamento. Pertan to, durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza l'ibuprofene non deve essere somministrato se non strettamente necessario. Se l'ib uprofene e' usato da una donna che sta pianificando una gravidanza, o durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, deve essere usa ta la dose piu' bassa possibile per il tempo piu' breve possibile. In seguito all'esposizione all'ibuprofene per diversi giorni dalla 20^a s ettimana di gestazione in poi, dovrebbe essere considerato un monitora ggio antenatale dell'oligoidramnios e della costrizione del dotto arte rioso. In caso di oligoidramnios o di costrizione del dotto arterioso, il trattamento con l'ibuprofene deve essere interrotto. Durante il te rzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi delle p rostaglandine possono esporre il feto a: tossicita' cardiopolmonare (p rematura costrizione/ chiusura del dotto arterioso e ipertensione polm onare), disfunzione renale (vedere sopra); la madre e il neonato, alla fine della gravidanza, a: possibile prolungamento del tempo di sangui namento, un effetto antiaggregante che puo' occorrere anche a dosi mol to basse, inibizione delle contrazioni uterine risultanti in ritardo o prolungamento del travaglio. Di conseguenza, Nurofen Febbre e Dolore e' controindicato durante il terzo trimestre di gravidanza (vedere par agrafi 4.3 e 5.3). Allattamento: esistono dati limitati che dimostrano che l'ibuprofene possa passare in basse concentrazioni nel latte mate rno ed e' improbabile che possa avere effetti indesiderati per i neona ti. Fertilita': ci sono prove che i medicinali che inibiscono la sinte si di ciclossigenasi/prostaglandine possano causare una compromissione della fertilita' femminile per effetto sull'ovulazione. Questo effett o e' reversibile dopo interruzione del trattamento.
