IBUPROFENE AUR*20CPS MOL 400MG

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DENOMINAZIONE

IBUPROFENE AUROBINDO PHARMA 400 MG CAPSULE MOLLI


CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Prodotti antinfiammatori e antireumatici, non steroidei, derivati dell 'acido propionico.


PRINCIPI ATTIVI

Ogni capsula contiene 400 mg di ibuprofene. Eccipienti con effetto not o: ogni capsula contiene 79,20 mg di sorbitolo. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.


ECCIPIENTI

Contenuto della capsula: macrogol 600, potassio idrossido. Involucro d ella capsula: gelatina, sorbitolo liquido. Inchiostro di stampa. Ingre dienti dell'inchiostro di stampa (nero): ossido di ferro nero (E172), glicole propilenico (E1520), ipromellosa 2910 (6 cP).


INDICAZIONI

Ibuprofene Aurobindo Pharma e' indicato per il trattamento sintomatico di breve durata del dolore da lieve a moderato quale per esempio mal di testa, influenza, mal di denti, dismenorrea e febbre, negli adulti e negli adolescenti con peso corporeo >= 40 kg (di eta' pari o superio re a 12 anni). Ibuprofene Aurobindo Pharma e' inoltre indicato negli a dulti per il trattamento del dolore da lieve a moderato durante l'emic rania con o senza aura.


CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipien ti elencati al paragrafo 6.1; pazienti che hanno precedentemente mostr ato reazioni di ipersensibilita' (es. broncospasmo, angioedema, rinite , orticaria o asma) in risposta all'acido acetilsalicilico (ASA) o ad altri farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS); storia di ulcera p eptica/emorragia ricorrente o in atto (due o piu' episodi distinti di dimostrata ulcerazione o sanguinamento); storia di emorragia gastroint estinale o perforazione, correlati ad una precedente terapia con FANS; grave insufficienza epatica, grave insufficienza renale o grave insuf ficienza cardiaca (classe IV dell'NYHA) (vedere paragrafo 4.4); emorra gia cerebrovascolare o altri episodi di sanguinamento attivo; disturbi non chiari della formazione del sangue; grave disidratazione (per vom ito, diarrea o insufficiente assunzione di liquidi); durante l'ultimo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.6).


POSOLOGIA

Posologia: la dose efficace piu' bassa deve essere usata per il period o piu' breve necessario ad alleviare i sintomi (vedere paragrafo 4.4). Dolore da lieve a moderato e/o febbre. Adulti e adolescenti >= 40 kg (di eta' pari o superiore a 12 anni): la dose singola raccomandata e' di 400 mg (1 capsula) che puo' essere presa, se necessario, fino a 3 v olte al giorno ad intervalli di 6-8 ore. La dose massima giornaliera d i 1200 mg (3 capsule) non deve essere superata nell'arco di 24 ore. Ne gli adolescenti, se questo medicinale e' necessario per piu' di 3 gior ni o se i sintomi peggiorano, e' consigliabile consultare un medico. N egli adulti, se il dolore persiste per piu' di cinque giorni o se pegg iora, o se la febbre persiste per piu' di tre giorni oppure in caso di nuova malattia, si consiglia al paziente di consultare il medico. Emi crania. Adulti: una capsula da 400 mg da assumere il prima possibile, all'inizio dell'attacco di emicrania. Se un paziente non trova solliev o dopo la prima dose, non deve essere assunta una seconda dose durante lo stesso attacco. Tuttavia, l'attacco puo' essere gestito con un alt ro trattamento che non sia un farmaco antinfiammatorio non steroideo o l'acido acetilsalicilico. Se un paziente ha trovato sollievo ma i sin tomi si ripresentano, puo' essere presa una seconda dose, a condizione che si mantenga un intervallo di almeno 8 ore tra le 2 dosi. La durat a del trattamento non deve superare i 3 giorni. Popolazione pediatrica : Ibuprofene Aurobindo Pharma non e' indicato per adolescenti di peso corporeo inferiore a 40 kg o per bambini di eta' inferiore a 12 anni. Altre forme farmaceutiche/altri dosaggi possono essere piu' appropriat i per la somministrazione a questa popolazione. Anziani: non sono rich ieste particolari modifiche del dosaggio. A causa dei possibili effett i indesiderati (vedere paragrafo 4.4), i soggetti anziani devono esser e attentamente monitorati. Insufficienza renale: nei pazienti con dann o della funzione renale lieve o moderato, non sono richieste particola ri modifiche del dosaggio, ma deve essere usata cautela (vedere paragr afo 4.4). Ibuprofene e' controindicato nei pazienti con insufficienza renale grave (vedere paragrafo 4.3). Insufficienza epatica: nei pazien ti con danno della funzione epatica lieve o moderato, non sono richies te particolari modifiche del dosaggio, ma deve essere usata cautela (v edere paragrafo 4.4). Ibuprofene e' controindicato nei pazienti con in sufficienza epatica grave (vedere paragrafo 4.3). Modo di somministraz ione: uso orale. Solo per uso a breve termine. Le capsule vanno deglut ite intere, con abbondante acqua, preferibilmente durante un pasto. Le capsule non devono essere masticate.


CONSERVAZIONE

Conservare ad una temperatura inferiore ai 30 gradi C.


AVVERTENZE

Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con l'uso della pi u' bassa dose efficace per la piu' breve durata possibile di trattamen to, necessaria a ottenere il controllo dei sintomi (vedere gli effetti sul tratto gastrointestinale e sul sistema cardiovascolare). Si richi ede cautela durante la somministrazione di ibuprofene in pazienti che presentano le seguenti condizioni, che potrebbero peggiorare: patologi a congenita del metabolismo porfirinico (es. porfiria acuta intermitte nte); disturbi della coagulazione del sangue (ibuprofene puo' prolunga re la durata del sanguinamento); subito dopo interventi chirurgici imp ortanti; lupus eritematoso sistemico e malattia mista del tessuto conn ettivo (es. rischio aumentato di meningite asettica) (vedere paragrafo 4.8); ipertensione e/o compromissione cardiaca, in quanto la funzione renale puo' peggiorare (vedere paragrafi 4.3 e 4.8); in pazienti che soffrono di febbre da fieno, polipi nasali o malattie croniche ostrutt ive delle vie respiratorie, dato che per tali pazienti esiste un maggi or rischio di reazioni allergiche. Tali reazioni possono presentarsi c ome attacchi d'asma (il cosiddetto asma analgesico), edema di Quincke o orticaria; in pazienti che presentano reazioni allergiche ad altre s ostanze, poiche' per tali pazienti esiste un maggior rischio che si ve rifichino reazioni di ipersensibilita' in seguito all'uso di ibuprofen e. Popolazione pediatrica: esiste un rischio di insufficienza renale n ei bambini e negli adolescenti disidratati. Anziani: i soggetti anzian i presentano una maggior frequenza di reazioni avverse ai FANS, specia lmente sanguinamento e perforazione gastrointestinale, che possono ess ere fatali. Effetti respiratori: il broncospasmo puo' essere accelerat o in pazienti sofferenti o con un'anamnesi di asma bronchiale o patolo gia allergica. Altri FANS: l'uso di ibuprofene in concomitanza con alt ri FANS, inclusi gli inibitori selettivi della cicloossigenasi-2, aume nta il rischio di reazioni avverse e deve essere evitato (vedere parag rafo 4.5). Mascheramento dei sintomi di infezioni sottostanti: Ibuprof ene Aurobindo Pharma puo' mascherare i sintomi di infezione, cosa che potrebbe ritardare l'avvio di un trattamento adeguato e peggiorare per tanto l'esito dell'infezione. Cio' e' stato osservato nella polmonite batterica acquisita in comunita' e nelle complicanze batteriche della varicella. Quando Ibuprofene Aurobindo Pharma e' somministrato per il sollievo dalla febbre o dal dolore correlati a infezione, e' consiglia to il monitoraggio dell'infezione. In contesti non ospedalieri, il paz iente deve rivolgersi al medico se i sintomi persistono o peggiorano. Compromissione renale: compromissione renale, poiche' la funzionalita' renale puo' deteriorarsi ulteriormente (vedere paragrafi 4.3 e 4.8). In termini generali, l'assunzione abituale di analgesici, in particola re l'associazione di diverse sostanze attive analgesiche, puo' portare ad un danno renale permanente con rischio di insufficienza renale (ne fropatia da analgesici). Questo rischio puo' aumentare sotto sforzo fi sico associato con perdita di sali e disidratazione. Pertanto deve ess ere evitato. Compromissione epatica: compromissione epatica (vedere pa ragrafi 4.3 e 4.8). E' appropriato sospendere la terapia con ibuprofen e quando si verifica deterioramento della funzionalita' epatica in con comitanza con la sua somministrazione. Dopo la sospensione del trattam ento, lo stato di salute di solito si normalizza. E' appropriato anche un monitoraggio occasionale della glicemia. Effetti cardiovascolari e cerebrovascolari: si richiede particolare cautela (discutere con il m edico o il farmacista) prima di iniziare il trattamento in pazienti co n anamnesi di ipertensione e/o insufficienza cardiaca, perche' in asso ciazione alla terapia con FANS sono state segnalate ritenzione idrica, ipertensione ed edema. Studi clinici suggeriscono che l'uso di ibupro fene, soprattutto ad una dose elevata (2400 mg/die), puo' essere assoc iato ad un leggero aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (per esempio infarto miocardico o ictus). In generale, gli studi epide miologici non indicano che basse dosi di ibuprofene (es. <= 1200 mg/di e) siano associate ad un aumento del rischio di eventi trombotici arte riosi. I pazienti che soffrono di ipertensione non controllata, insuff icienza cardiaca congestizia (classe II-III dell'NYHA), cardiopatia is chemica accertata, malattia arteriosa periferica e/o malattia cerebrov ascolare devono essere trattati con ibuprofene solo dopo un'attenta va lutazione e si devono evitare dosi elevate (2400 mg/die). Attenta cons iderazione deve essere esercitata anche prima di iniziare il trattamen to a lungo termine in pazienti con fattori di rischio per eventi cardi ovascolari (es. ipertensione, iperlipidemia, diabete mellito, fumo), i n particolare se sono necessarie dosi elevate di ibuprofene (2400 mg/d ie). Sono stati segnalati casi di sindrome di Kounis in pazienti tratt ati con Ibuprofene Aurobindo Pharma. La sindrome di Kounis e' stata de finita come sintomi cardiovascolari secondari ad una reazione allergic a o di ipersensibilita' associata alla costrizione delle arterie coron arie e che puo' indurre l'infarto miocardico. Alterazione della fertil ita' femminile: per la potenziale alterazione della fertilita' femmini le, vedere il paragrafo 4.6. Effetti gastrointestinali (GI): i FANS de vono essere somministrati con cautela nei pazienti con anamnesi di mal attia gastrointestinale (colite ulcerosa, morbo di Crohn), poiche' tal i condizioni possono essere esacerbate (vedere paragrafo 4.8). Durante il trattamento con tutti i FANS, in qualsiasi momento durante la tera pia, con o senza sintomi di preavviso o precedente storia di gravi eve nti gastrointestinali, sono state riportate emorragia gastrointestinal e, ulcerazione o perforazione, che possono essere fatali. Nei pazienti con anamnesi di ulcera, soprattutto se complicata da emorragia o perf orazione (vedere paragrafo 4.3), e negli anziani, il rischio di emorra gia GI, ulcerazione o perforazione e' maggiore con l'aumento delle dos i di FANS. Questi pazienti devono iniziare il trattamento con la piu' bassa dose disponibile. E' opportuno considerare l'uso concomitante di agenti protettivi (es. misoprostolo o inibitori della pompa protonica ), sia per questi pazienti sia per i pazienti che assumono in concomit anza basse dosi di ASA o altre sostanze attive che possono aumentare i l rischio di eventi gastrointestinali (vedere sotto e paragrafo 4.5). I pazienti con storia di tossicita' GI, in particolare se anziani, dev ono riferire qualsiasi sintomo di natura gastrointestinale inusuale (s oprattutto emorragia gastrointestinale), in particolare nelle fasi ini ziali del trattamento.


INTERAZIONI

Acido acetilsalicilico: la somministrazione concomitante di ibuprofene e acido acetilsalicilico non e' generalmente raccomandata a causa del potenziale aumento di effetti indesiderati. Dati sperimentali suggeri scono che l'ibuprofene puo' inibire competitivamente l'effetto dell'ac ido acetilsalicilico a basse dosi sull'aggregazione piastrinica quando i due farmaci vengono somministrati contemporaneamente. Sebbene ci si ano incertezze riguardanti l'estrapolazione di questi dati dalla situa zione clinica, non si puo' escludere la possibilita' che l'uso regolar e, a lungo termine di ibuprofene possa ridurre l'effetto cardioprotett ivo dell'acido acetilsalicilico a basse dosi. Nessun effetto clinico r ilevante viene considerato probabile in seguito ad uso occasionale di ibuprofene (vedere paragrafo 5.1). Altri FANS inclusi salicilati e ini bitori selettivi della cicloossigenasi-2: evitare l'uso concomitante d i due o piu' FANS, perche' puo' aumentare il rischio di ulcere gastroi ntestinali e di sanguinamento dovuti ad un effetto sinergico (vedere p aragrafo 4.4). Anticoagulanti: i FANS possono aumentare gli effetti de gli anticoagulanti, come il warfarin (vedere paragrafo 4.4). Diuretici , ACE inibitori, beta bloccanti e antagonisti dell'angiotensina II: i FANS possono ridurre l'effetto dei diuretici e di altri farmaci antipe rtensivi. In alcuni pazienti con funzione renale compromessa (per es. pazienti disidratati o pazienti anziani con funzione renale compromess a) la co- somministrazione di un ACE inibitore, di un beta bloccante o di un antagonista dell'angiotensina II e di agenti che inibiscono il sistema della cicloossigenasi, puo' avere come conseguenza un ulterior e deterioramento della funzione renale, compresa insufficienza renale acuta, che e' generalmente reversibile. Pertanto, l'associazione deve essere somministrata con cautela, specialmente nei pazienti anziani. I pazienti devono essere adeguatamente idratati e deve essere preso in considerazione il monitoraggio della funzione renale dopo l'inizio del la terapia concomitante e successivamente con cadenza regolare. Diuret ici risparmiatori di potassio: la somministrazione concomitante di ibu profene e diuretici risparmiatori di potassio puo' portare a iperpotas siemia (si raccomanda il controllo del potassio sierico). Corticostero idi: aumento del rischio di reazioni avverse, specialmente del tratto gastrointestinale (ulcerazione o emorragia gastrointestinale) (vedere paragrafo 4.4). Agenti antiaggreganti e inibitori selettivi della rica ptazione della serotonina (SSRI): aumentato rischio di sanguinamento g astrointestinale (vedere paragrafo 4.4). Digossina: i FANS possono esa cerbare l'insufficienza cardiaca, ridurre la velocita' di filtrazione glomerulare e aumentare i livelli plasmatici di digossina. Un controll o della digossina sierica non e' richiesto, come regola, nell'uso corr etto (massimo 4 giorni). Moclobemide: aumenta l'effetto di ibuprofene. Fenitoina L'uso concomitante di ibuprofene con preparazioni di fenito ina puo' aumentare i livelli sierici di fenitoina. Un controllo della fenitoina sierica non e' richiesto, come regola, nell'uso corretto (ma ssimo 4 giorni). Litio: vi e' evidenza di potenziali aumenti dei livel li plasmatici di litio. Un controllo del litio sierico non e' richiest o, come regola, nell'uso corretto (massimo 4 giorni). Metotrexato: la somministrazione di ibuprofene entro 24 ore prima della somministrazio ne di metotrexato puo' portare ad un aumento della concentrazione di m etotrexato e a un aumento degli effetti tossici. Ciclosporina: il risc hio di un effetto dannoso sui reni dovuto alla ciclosporina viene aume ntato dalla co-somministrazione di alcuni farmaci antinfiammatori non steroidei. Questo effetto non puo' essere escluso anche per l'associaz ione della ciclosporina con l'ibuprofene. Colestiramina: il trattament o concomitante con colestiramina e ibuprofene determina un assorbiment o prolungato e ridotto (25%) dell'ibuprofene. I medicinali devono esse re somministrati a distanza di almeno un'ora. Mifepristone: i FANS non devono essere usati per 8-12 giorni dopo la somministrazione di mifep ristone, perche' i FANS possono ridurre l'effetto di mifepristone. Sul finpirazone: i medicinali che contengono sulfinpirazone possono ritard are l'escrezione di ibuprofene. Probenecid: i medicinali che contengon o probenecid possono ridurre l'escrezione dei FANS e possono aumentare le loro concentrazioni sieriche. Tacrolimus: possibile aumento del ri schio di nefrotossicita' quando i FANS vengono co-somministrati con ta crolimus. Zidovudina: aumentato rischio di tossicita' ematologica quan do i FANS vengono co-somministrati con zidovudina. Si raccomanda una c onta delle cellule del sangue 1-2 settimane dopo l'inizio della co-som ministrazione. Ci sono indicazioni di un aumento del rischio di emartr osi ed ematoma in pazienti HIV positivi con emofilia in trattamento co ncomitante con zidovudina e ibuprofene. Ritonavir: puo' aumentare le c oncentrazioni plasmatiche di FANS. Estratti di erbe: il ginkgo biloba puo' potenziare il rischio di sanguinamento con i FANS. Inibitori del CYP2C9: la somministrazione concomitante di ibuprofene con inibitori d el CYP2C9 puo' aumentare l'esposizione all'ibuprofene (substrato del C YP2C9). In uno studio con voriconazolo e fluconazolo (inibitori del CY P2C9) e' stato dimostrato un aumento dell'esposizione a S(+)- ibuprofe ne di circa l'80-100%. La riduzione della dose di ibuprofene deve esse re presa in considerazione quando vengono somministrati contemporaneam ente potenti inibitori del CYP2C9, in particolare quando ibuprofene ad alte dosi viene somministrato con voriconazolo o fluconazolo. Sulfani luree: i FANS possono sia aumentare che diminuire l'effetto ipoglicemi zzante delle sulfaniluree. Si consiglia cautela in caso di trattamento simultaneo. Antibiotici chinolonici: dati negli animali indicano che i FANS possono aumentare il rischio di convulsioni associato con gli a ntibiotici chinolonici. I pazienti che assumono FANS e chinoloni posso no presentare un aumento del rischio di sviluppare convulsioni. Alcol, bifosfonati, oxpentifillina (pentossifillina) e sulfinpirazone: posso no potenziare gli effetti gastrointestinali e il rischio di sanguiname nto o ulcerazione. Baclofene: aumento della tossicita' del baclofene.


EFFETTI INDESIDERATI

Riassunto del profilo di sicurezza: gli effetti indesiderati osservati piu' comunemente sono di natura gastrointestinale. Possono manifestar si ulcere peptiche, perforazione o sanguinamento gastrointestinale, an che letale, in particolare negli anziani (vedere paragrafo 4.4). Dopo la somministrazione sono stati segnalati nausea, vomito, diarrea, flat ulenza, stipsi, dispepsia, dolore addominale, melena, ematemesi, stoma tite ulcerosa, esacerbazione della colite e del morbo di Crohn (vedere paragrafo 4.4). Meno frequentemente si e' osservata gastrite. Gli eff etti indesiderati sono per lo piu' dose-dipendenti e variano individua lmente. In particolare il rischio di emorragia gastrointestinale e' di pendente dalla dose e dalla durata del trattamento. Per altri fattori di rischio noti, vedere paragrafo 4.4. Studi clinici suggeriscono che l'uso di ibuprofene, specialmente ad alte dosi (2400 mg/die), puo' ess ere associato a un modesto aumento del rischio di eventi trombotici ar teriosi (per esempio infarto del miocardio o ictus) (vedere paragrafo 4.4). In associazione al trattamento con FANS sono stati segnalati ede ma, ipertensione e insufficienza cardiaca. Alcuni degli effetti indesi derati sotto riportati sono meno frequenti quando la dose massima gior naliera e' di 1200 mg rispetto alla terapia ad alte dosi nei pazienti con reumatismi. La valutazione delle reazioni avverse si basa in gener e sulle seguenti frequenze: molto comune (>= 1/10); comune (da >= 1/10 0 a < 1/10); non comune (da >= 1/1.000 a < 1/100); raro (da >= 1/10.00 0 a < 1/1.000); molto raro (< 1/10.000); non nota (la frequenza non pu o' essere definita sulla base dei dati disponibili). ^# Vedere 'Descri zione di reazioni avverse selezionate' piu' sotto. Infezioni e infesta zioni. Molto raro: meningite asettica, specialmente in pazienti con lu pus eritematoso disseminato. Patologie del sistema emolinfopoietico. M olto raro: patologie ematopoietiche (anemia, leucopenia, trombocitopen ia, pancitopenia, agranulocitosi) ^#. Disturbi del sistema immunitario . Non comune: reazioni di ipersensibilita' quali prurito, orticaria, p orpora ed esantema, cosi' come attacchi d'asma (a volte con ipotension e) (vedere paragrafo 4.4); raro: sindrome da lupus eritematoso; molto raro: gravi reazioni di ipersensibilita'. I sintomi possono comprender e: edema facciale, gonfiore della lingua, gonfiore laringeo interno co n costrizione delle vie aeree, dispnea, tachicardia, caduta della pres sione sanguigna fino al punto di shock pericoloso per la vita (vedere paragrafo 4.4), esacerbazione di infiammazioni correlate all'infezione (es. Sviluppo di fascite necrotizzante) in coincidenza con l'uso di f armaci antinfiammatori non steroidei ^#. Disturbi psichiatrici. Raro: depressione, confusione, allucinazioni, reazioni psicotiche. Patologie del sistema nervoso. Comune: mal di testa (vedere paragrafo 4.4), son nolenza, vertigini, affaticamento, agitazione, capogiri, insonnia, irr itabilita'; molto raro: meningite asettica ^#. Patologie dell'occhio. Non comune: disturbi visivi ^#; raro: ambliopia tossica. Patologie del l'orecchio e del labirinto. Raro: tinnito. Patologie cardiache. Molto raro: palpitazioni, insufficienza cardiaca (vedere paragrafo 4.4), inf arto del miocardio, edema polmonare acuto, edema (vedere paragrafo 4.4 ); non nota: sindrome di Kounis. Patologie vascolari. Molto raro: iper tensione arteriosa (vedere paragrafo 4.4). Patologie respiratorie, tor aciche e mediastiniche. Non comune: rinite, broncospasmo. Patologie ga stro- intestinali. Molto comune: disturbi gastro- intestinali quali br uciore di stomaco, dispepsia, dolore addominale e nausea, vomito, flat ulenza, diarrea, stipsi; comune: ulcere gastro- intestinali, talvolta con sanguinamento e perforazione (vedere paragrafo 4.4), perdita di sa ngue occulto che puo' portare ad anemia, melena, ematemesi, stomatite ulcerosa, colite, esacerbazione della malattia infiammatoria intestina le, complicanze dei diverticoli del colon (perforazione, fistola); non comune: gastrite; molto raro: esofagite, pancreatite, stenosi intesti nale. Patologie epatobiliari. Molto raro: disfunzione epatica, danno e patico specialmente nell'uso a lungo termine, insufficienza epatica, e patite acuta, ittero. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Molto raro: reazioni avverse cutanee severe (SCAR) (inclusi eritema m ultiforme, dermatite esfoliativa, reazioni bollose inclusa sindrome di Stevens- Johnson e necrolisi epidermica tossica), alopecia, fascite n ecrotizzante (vedere paragrafo 4.4), gravi infezioni della pelle con c omplicazioni dei tessuti molli possono verificarsi durante le infezion i da varicella; non nota: reazione avversa con eosinofilia e sintomi s istemici (sindrome di DRESS), pustolosi esantematica acuta generalizza ta (PEAG), reazioni di fotosensibilita'. Patologie renali e urinarie. Non comune: sviluppo di edema, specialmente in pazienti con ipertensio ne arteriosa o insufficienza renale, sindrome nefrotica, nefrite inter stiziale che puo' essere associata ad insufficienza renale ^#; raro: n ecrosi papillare renale ^#. Gravidanza, puerperio e condizioni perinat ali. Molto raro: disturbi mestruali. Patologie generali e condizioni r elative alla sede di somministrazione. Molto raro: edema, infiammazion e, edema periferico. Esami diagnostici. Raro: aumento dell'azotemia, d elle transaminasi sieriche e della fosfatasi alcalina, diminuzione dei valori di emoglobina ed ematocrito, inibizione dell'aggregazione pias trinica, prolungamento del tempo di sanguinamento, diminuzione della c alcemia, aumento dell'acido urico sierico. Gli studi clinici suggerisc ono che l'ibuprofene, specialmente ad alte dosi (2400 mg/die) e il tra ttamento a lungo termine possono essere associati ad un lieve aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (ad es. infarto miocardico o ictus) (vedere paragrafo 4.4). Descrizione di reazioni avverse selez ionate. Patologie del sistema emolinfopoietico: i primi sintomi o segn i possono includere: febbre, mal di gola, ulcere superficiali della bo cca, sintomi simil- influenzali, grave affaticamento, sanguinamento na sale e cutaneo. Queste discrasie ematiche possono manifestarsi in part icolare dopo l'uso a lungo termine di dosi elevate. Nella terapia a lu ngo termine, l'esame del sangue deve essere eseguito regolarmente (ved ere paragrafo 4.4). Disturbi del sistema immunitario: possono essere c ollegati al meccanismo d'azione dei FANS. Se, durante la somministrazi one di ibuprofene, si verificano i segni di un'infezione o si aggravan o, si raccomanda ai pazienti di consultare immediatamente il medico. A ndrebbe verificato se e' presente un'indicazione per la terapia antinf ettiva/antibiotica. Patologie del sistema nervoso: durante il trattame nto con ibuprofene sono stati osservati sintomi di meningite asettica, come rigidita' del collo, cefalea, nausea, vomito, febbre o annebbiam ento della coscienza.


GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Gravidanza: l'inibizione della sintesi di prostaglandine puo' influire negativamente sulla gravidanza e/o lo sviluppo embrio/fetale. I dati provenienti da studi epidemiologici evidenziano un aumentato rischio d i aborto e di malformazione cardiaca e di gastroschisi dopo l'uso di u n inibitore della sintesi di prostaglandine nelle prime fasi della gra vidanza. Si ritiene che il rischio aumenti con la dose e la durata del la terapia. Negli animali, la somministrazione di inibitori della sint esi di prostaglandine ha indotto un aumento della perdita pre- e post- impianto e mortalita' embrio-fetale. Inoltre, negli animali a cui eran o stati somministrati inibitori della sintesi di prostaglandine durant e il periodo dell'organogenesi, e' stato riportato un aumento dell'inc idenza di varie malformazioni, compresa quella cardiovascolare. Dalla 20^a settimana di gravidanza in poi, l'utilizzo di ibuprofene potrebbe causare oligoidramnios derivante da disfunzione renale fetale. Questa condizione potrebbe essere riscontrata poco dopo l'inizio del trattam ento ed e' in genere reversibile con l'interruzione del trattamento. I noltre, ci sono state segnalazioni di costrizione del dotto arterioso dopo il trattamento nel secondo trimestre, la maggior parte delle qual i si e' risolta dopo l'interruzione del trattamento. Quindi, durante i l primo e il secondo trimestre di gravidanza, l'ibuprofene non deve es sere somministrato, se non in casi strettamente necessari. Qualora l'i buprofene venga utilizzato da una donna in attesa di concepimento o du rante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, la dose e la dura ta del trattamento devono essere mantenute le piu' basse possibili. In seguito all'esposizione a ibuprofene per diversi giorni dalla 20^a se ttimana di gestazione in poi, dovrebbe essere considerato un monitorag gio antenatale dell'oligoidramnios e della costrizione del dotto arter ioso. In caso di oligoidramnios o costrizione del dotto arterioso, il trattamento con ibuprofene deve essere interrotto. Durante il terzo tr imestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi di prostaglan dine possono esporre il feto a: tossicita' cardiopolmonare (costrizion e/chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare), di sfunzione renale (vedere sopra); la madre e il neonato, alla fine dell a gravidanza, a: possibile prolungamento del tempo di sanguinamento ed effetto antiaggregante che puo' verificarsi anche a dosi molto basse, inibizione delle contrazioni uterine con conseguente ritardo o prolun gamento del travaglio. Conseguentemente, l'uso di ibuprofene e' contro indicato durante il terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4. 3). Allattamento: solo piccole quantita' di ibuprofene e dei prodotti del suo metabolismo vengono escrete nel latte materno. Ad ora non sono noti effetti dannosi nel lattante. Di conseguenza, ibuprofene puo' es sere utilizzato durante l'allattamento per il trattamento di dolore e febbre a breve termine e alle dosi raccomandate. La sicurezza per uso prolungato non e' stata stabilita. Fertilita': vi sono evidenze che mo strano che i farmaci che inibiscono la cicloossigenasi/sintesi delle p rostaglandine possono causare compromissione della fertilita' femminil e a seguito di un effetto sull'ovulazione. Questo evento e' pero' reve rsibile con la sospensione del trattamento.